Terremoto Centro Italia, inagibile una casa su due: il censimento dei crolli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Febbraio 2017 - 12:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una casa su due non può essere abitata a causa delle lesioni causate dai terremoti degli ultimi mesi. È quanto emerge dal rapporto sui crolli effettuato nella zona del Centro Italia, compresa tra Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria, colpita dai terremoti cominciati con quello devastante del 26 agosto scorso.

Stando ai numeri divulgati dalla Protezione Civile, si tratta di stime ottenute sulla base degli esiti di 92.058 controlli sulle abitazioni private nei più dei 300 Comuni del cratere. Di questi, ben 52 hanno delle aree rosse, cioè completamente inagibili e inaccessibili.

Secondo le stime dell’Anci, le case a rischio dopo i due terremoti sono circa 300mila, di cui almeno 150mila risultano lesionate.

“Sono numeri mai visti. A L’Aquila i controlli erano stati 75mila, nel terremoto del Veneto-Emilia Romagna ci eravamo fermati a 42mila”, ha spiegato Francesco Curcio, capo della Protezione Civile, come riporta il quotidiano La Repubblica.

Al momento, le abitazioni sicure sono 47.105, 32.150 quelle completamente inabitabili e 12.332 quelle in cui non si può vivere perché hanno bisogno di lavori o perché le strade circostanti non sono messe in sicurezza.

Una situazione che continua ad essere difficile per tutti i residenti del Centro Italia, che a sei mesi dalla prima, violenta scossa sono ancora costretti a vivere chi in strada, nelle proprie auto, chi appoggiandosi ad amici e parenti o vivendo all’interno degli alloggi messi a disposizione dalla Protezione Civile.