Terremoto, fondi solo a chi non delocalizza. Allarme speculazione sul latte

Pubblicato il 5 Giugno 2012 - 11:34 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – I Fondi della Regione Emilia-Romagna andranno solo alle aziende che non delocalizzano. Detto altrimenti, se le aziende vogliono gli aiuti non dovranno lasciare la zona. A dirlo è stato l’assessore alle attività produttive dell’Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli.

”Tutti i contributi europei, nazionali, regionali e locali saranno concessi esclusivamente alle imprese che confermeranno la loro permanenza sul territorio”, ha spiegato Muzzarelli. Alle multinazionali, ”più esposte al rischio delocalizzazione” è stato proposto un ‘pacchetto’ che prevede ”spostamenti parziali e temporanei, ma concordati”. “Va da sé – ha detto il titolare delle Attività produttive – che tutti i contributi europei, nazionali, regionali e locali saranno concessi esclusivamente alle imprese che confermeranno la loro permanenza sul territorio”.

Dopo i capannoni distrutti, ora ”l’obiettivo è aumentare la sicurezza” e ”non per tornare alle condizioni di prima del 19 maggio, ma per fare qualcosa di meglio, per farlo presto, ma per farlo bene”.

Dai contatti avuti ”abbiamo ragione di ritenere che il pacchetto incontri il favore dei nostri interlocutori, offrendo condizioni adeguate alla prosecuzione delle attività e degli investimenti in Emilia-Romagna, a condizione che si riesca a procedere in tempi brevi e certi. Va da sé – ha concluso – che tutti i contributi saranno concessi esclusivamente alle imprese che confermeranno la loro permanenza”.

L’area colpita dal terremoto, che comprende le province di Modena, Ferrara e Bologna, produce circa l’1,8% del Pil nazionale.

Continuano le scosse. Intanto la terra in Emilia non smette di tremare. Nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 giugno ci sono state quindici scosse dalla mezzanotte alle sette. Tutte avevano magnitudo tra i 2 e i 3 gradi della scala Richeter. La più forte, di magnitudo 3, aveva l’epicentro vicino a S. Giovanni del Dosso, in provincia di Mantova, e i Comuni del Modenese già colpiti dal terremoto.

Dal 29 maggio fino alla mattina del 5 giugno sono state registrate 638 scosse di terremoto, 13 delle quali superiori a magnitudo 4 e sette oltre magnitudo 5 (l’ultima di domenica sera a 5.1). I Comuni colpiti dal sisma sono 5: 12 in provincia di Reggio Emilia, 19 in provincia di Modena, 16 in provincia di Bologna e 7 in Provincia di Ferrara.

Allarme latte. C’è poi l’allarme di Coldiretti, che parla di “speculazioni” sul latte. Secondo l’associazione alcuni operatori commerciali hanno deciso di pagare meno il latte agli allevatori emiliani, e hanno disdettato i contratti in essere con la scusa dei costi per i danni del terremoto.

Danni a Parmigiano e Grana. Anche il settore caseario ha subito danni notevoli dal terremoto. Al momento i danni stimati alla produzione di Parmigiano Reggiano e Grana Padano ammontano a 220 milioni, rispettivamente 150 e 70. Molte stalle sono inagibili, e le scaffalature dei formaggi sono crollate, con danni alle forme.