Terremoto, una sfollata muore di legionella: paura contagio tra Modena e Ravenna

Pubblicato il 10 Giugno 2012 - 15:39 OLTRE 6 MESI FA

CERVIA (RAVENNA) – La Ausl di Cervia e quella di Modena stanno facendo controlli, la procura di Ravenna è già stata allertata: per gli sfollati del terremoto emiliano si aggiunge ora un altro pensiero. Quello di una possibile epidemia di legionella. Tutto ha origine da una donna di 64 anni, morta sabato in ospedale per questa malattia. Il sisma l’aveva costretta a lasciare la sua cittadina nel Modenese. Riparata in Romagna, a Cervia, è morta, nella notte tra venerdì e sabato in ospedale a Ravenna a causa della legionellosi.

A scopo preventivo è già stata avviata un’opera di bonifica sulle due strutture alberghiere del litorale ravennate, che hanno ospitato, in questi giorni, la signora di 64 anni. L’Ausl della città romagnola ha già dato comunicazione dell’accaduto, attraverso la Regione, anche all’Ausl di Modena dato che non c’è certezza del luogo dove la signora possa avere contratto l’infezione. L’Ausl ha inoltre riferito di avere contestualmente avvertito la Procura di Ravenna. E’ possibile che già a inizio settimana il Pm di turno disponga un’autopsia in attesa che i laboratori di Bologna diano riposta agli esami sui campioni prelevati dai due alberghi.

Come misura preventiva, le stanze usate dalla signora sono state temporaneamente interdette all’uso. La donna – come riportato dal Resto del Carlino – era giunta in Riviera in seguito alla seconda grande scossa in Emilia. Il suo arrivo – ha confermato l’Ausl – risale al 30 maggio scorso. La legionella – ha spiegato la direttrice sanitaria, Raffaella Angelini – ha tempi d’incubazione tra i due e i 10 giorni: da qui la necessità di allargare al Modenese anche le verifiche. La signora – interessata da un quadro clinico già compromesso – è arrivata in pronto soccorso a Ravenna verso il mezzogiorno di venerdì con febbre, tosse e difficoltà respiratorie anche se i primi sintomi li aveva accusati martedì scorso. Da qui è prima stata ricoverata nel reparto di Medicina d’Urgenza; quindi, visto l’aggravarsi delle sue condizioni, è stata trasferita in Rianimazione dove è morta alcune ore dopo. Verso le 18 sempre di venerdì, quando è stato chiaro che si trattava di legionellosi, sono scattati i primi controlli sulle due strutture andati avanti fino a notte fonda.

La legionella. La legionella è un batterio di cui sono state identificate più di 50 specie. Quella più pericolosa, a cui sono stati collegati circa il 90% dei casi di legionellosi, è la L. pneumophila. Questa malattia deve il nome all’epidemia dell’estate del 1976, quando un gruppo di veterani della American Legion, riuniti in un albergo di Filadelfia, venne contagiato. Ci furono 34 morti su 221 contagiati (oltre 4000 erano i veterani presenti). La malattia era stata causata da un “nuovo” batterio, denominato Legionella, che fu isolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel dove i veterani avevano soggiornato. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: si riscontrano nelle sorgenti, comprese quelle termali, nei fiumi, laghi, vapori, terreni. Da questi ambienti esse risalgono a quelli artificiali come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine