L’Aquila: Uomini e case, strage terremoto

Pubblicato il 6 Aprile 2009 - 08:03 OLTRE 6 MESI FA

Più di centocinquanta persone sono morte, 1500 ferite,un altro centinaio date per ora per disperse, 70.000 gli sfollati: è questo l’ultimo aggiornamento diffuso (prima serata) sulla base delle fonti ospedaliere. La Protezione civile diramerà i dati ufficiali solamente tra 24 ore, ma già parla di “oltre 100 morti” nel bollettino parziale .

6 aprile, ore 3 e trenta del mattino: un terremoto colpisce l’Abruzzo. Un terremoto di grande violenza. I senza tetto sono migliaia, si parla di oltre 100 mila sfollati. Gli edifici danneggiati sono tra i 10 ed i 15 mila.

La scossa, magnitudo 5,8 della scala Richter (ottavo-nono grado della scala Mercalli) ha avuto l’epicentro a 95 chilometri da Roma, nella zona dell’Aquila, capoluogo della regione abruzzese.

Il terremoto è stato avvertito in gran parte dell’Italia centrale e meridionale: a Roma, con una certa forza, e poi, in base alle telefonate pervenute al quotidiano romano il Messaggero, nelle Marche, in Umbria, in Romagna:  Ravenna, Salerno, Vitorchiano, Ascoli Piceno, Napoli, Termoli, Pescara, Cave, Aprilia, Arezzo, San Benedetto del Tronto, Viterbo, Francavilla a mare, Montegranaro.  Grutti, Teramo, Pescara, Foggia, Ostia, Tivoli, Salerno.

Per tutte, la telefonata di una donna da Misano Adriatico: «Ho ondeggiato nel mio letto per mezzo minuto, mi è venuto il mal di mare». La scossa è stata così forte che hanno subito lesioni anche edifici in cemento armato.

Particolarmente colpita la città de L’Aquila e i paesi circostanti. Drammaticamente si conferma che l’Italia è un paese di grandi terremoti, uno ogni dieci/venti anni. E che l’Italia è un paese dove i terremoti fanno più danni umani e arrecano maggior distruzione che altrove a causa della tipologia degli edifici in grandissima parte costruiti senza criteri antisismici. E anche un paese che indulge alla polemica verbale: da lunedi mattina tutta Italia si racconta come ha sentito nel proprio letto la scossa e tutta Italia racconta a radio e tv del tecnico che il terremoto lo aveva “previsto” denunciando la fuoriuscita di gas radom.

Con eccesso di zelo il tecnico era stato denunciato per procurato allarme. Ma, anche se si fosse presa per buono il suo allarme, ordinare l’evacuazione di intere città per un segnale di terremoto non è praticabile. La realtà è che i terremoti non possono essere previsti, non almeno nel luogo e nell’ora.