Terremoto in Emilia. Sfollato tenta il suicidio, donna abortisce

Pubblicato il 31 Maggio 2012 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – Uno sfollato della tendopoli di San Carlo ha tentato il suicidio con il gas di scarico della sua auto, una donna di 38 anni abitante a Finale Emilia ha perso il bambino che aspettava ed e' in gravi condizioni. Sono due notizie di stampa che mostrano quanto sia difficile la vita del terremotato.

Nel Bosco della Panfilia, comune di Sant'Agostino, quello che ha pagato il tributo piu' alto in vite umane per il sisma del 20 maggio, nella tarda serata del 30 maggio – riferisce 'il Resto del Carlino' nell'edizione di Ferrara – l'uomo poco piu' che cinquantenne e' stato trovato da una pattuglia di agenti nell'abitacolo della sua auto che aveva collegato con un tubo al gas di scarico. Poco prima aveva mandato un sms alla moglie: ''voglio farla finita''.

La donna ha dato l'allarme e i poliziotti che stavano facendo un servizio anti-sciacalli lo hanno individuato e soccorso. I sanitari del 118 poi lo hanno trasportato all'ospedale Sant'Anna di Ferrara. Non sarebbe in pericolo di vita.

L'altro dramma, quello di Martina, la 38enne che ha perso il bambino che attendeva, qualche chilometro piu' in la'. La donna, originaria di Scortichino nel comune di Bondeno (Ferrara) ma da qualche anno abitante a Finale Emilia (Modena) con il compagno, era incinta di un paio di mesi. Dalla mattina del 20 maggio era molto turbata. Il padre ha riferito che il sisma lo aveva vissuto con ansia e terrore. Andava nella casa dei genitori a dormire perche' si sentiva piu' sicura. Poi la scossa di martedi' ha aggravato la situazione.

La sera del 29 era andata anche al pronto soccorso perche' non si sentiva bene, poi pero' era stata meglio e aveva cenato con i genitori in giardino. La mattina del 30 maggio e' andata con il compagno a Finale per cambiarsi. Ma ha perso i sensi. E' stata portata all'ospedale di Bagiovara. Il bambino non ce l'ha fatta. Lei e' stata ricoverata in gravi condizioni in terapia intensiva.