Terremoto Irpinia, il 23 novembre 1980 il sisma che devastò Campania e Basilicata
Pubblicato il 23 Novembre 2018 - 09:14 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Domenica, 23 novembre 1980. Ore 19,34. Una scossa di magnitudo 6,9 sulla scala Richter partì da 30 chilometri di profondità, stravolse l’Irpinia e il Vulture, stritolò al suo passaggio un’area da Avellino a Salerno, scosse tutta Napoli e strapazzò Potenza.
Un minuto e ventinove secondi, case che sono solo macerie, 2.914 morti, 8.848 feriti, 280.000 sfollati. Di Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, Torella dei Lombardi, Conza della Campania, Teora, Laviano, Baronissi ed altri 29 comuni non rimase più nulla.
A Napoli, in Via Stadera, nel quartiere di Poggioreale la scossa inghiottì un palazzo: 52 morti. A Balvano il terremoto distrusse la chiesa di S.Maria Assunta dove si stava celebrando una messa: 77 persone morte, 66 sono bambini.
Una tragedia immane, subito evidente agli occhi dei primi soccorritori partiti nella notte per paesi irraggiungibili.
679 comuni colpiti, distrutti. Due intere regioni, la Campania e la Basilicata, e un pezzetto di una terza, la Puglia, risultarono terremotate.
Il terremoto distrusse i campanili e cambiò la vita dei paesi e degli uomini. Il peggiore affronto sarebbe dimenticare…23 novembre 1980 – 23 novembre 2018. Per non dimenticare. #Irpinia #23novembre #terremoto https://t.co/ZIT9BniUTV
— SportAvellino.it (@sportavellino) 22 novembre 2018
38 anni fa, poco dopo le 19.30, una delle scosse più forti mai registrate nel nostro Paese colpisce l’Irpinia. pic.twitter.com/h617I3YbaU
— Sky tg24 (@SkyTG24) 23 novembre 2018