Terremoto L’Aquila, familiari vittime: “Lo Stato rivuole indietro i soldi dei risarcimenti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Maggio 2017 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto L'Aquila, familiari vittime: "Lo Stato rivuole indietro i soldi dei risarcimenti"

Terremoto L’Aquila, familiari vittime: “Lo Stato rivuole indietro i soldi dei risarcimenti”

L’AQUILA – Le famiglie delle vittime del terremoto de L’Aquila del 2009 dovranno restituire allo Stato i soldi dei risarcimenti. Le provvisionali erano state versate dopo la sentenza di primo grado che condannò la Commissione Grandi Rischi per aver sottovalutato il rischio sismico prima di quel terremoto che ha causato crolli e la morte di 309 persone. Dopo l’assoluzione in Appello e in Cassazione con l’assoluzione di 6 dei 7 esperti della Commissione, tranne che l’allora vice capo della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinis, la Presidenza del Consiglio ha deciso che i risarcimenti non erano dovuti e così ha citato in giudizio le famiglie delle vittime per chiedere indietro le provvisionali versate.

Wania Della Vigna, con il marito Guido Felice De Luca legale dei parenti di alcune vittime nel terremoto che devastò L’Aquila, ha dichiarato: “Non solo i familiari delle vittime non devono restituire le provvisionali allo Stato, ma a nostro avviso la Presidenza del Consiglio deve riconoscere l’intero risarcimento dei danni stabilito dai giudici di primo grado. E ci batteremo per questo”. Come altri legali, hanno risposto alla messa in mora da parte dello Stato con analoga istanza, per richiedere l’intero risarcimento e la battaglia legale a livello civile si annuncia serrata. “Dove non c’è stato un reato non è detto non ci sia danno civile”, aggiunge Della Vigna ricordando che proprio la Presidenza del consiglio, dopo il primo grado, chiamò le famiglie per versare le provvisionali.

Tra i punti di opposizione citati nella messa in mora, spiega l’avvocato, si richiama un principio della Cassazione in base al quale “il giudicato di assoluzione ha effetto preclusivo nel giudizio civile solo quando contenga un effettivo e specifico accertamento circa l’insussistenza del fatto o della partecipazione dell’imputato e non anche quando l’assoluzione sia determinata dall’accertamento dell’insussistenza di sufficienti elementi di prova circa la commissione del fatto o l’attribuibilità di esso all’imputato”.

A intervenire sulla vicenda viene sollecitato il presidente del Consiglio. Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, è accanto ai familiari e contro il Governo: “Assurdo. Oltre al danno di non mettere mai un euro per la prevenzione pure la beffa degli schiaffi in faccia quando i disastri capitano. E’ ora che Gentiloni intervenga e trovi una soluzione”.

E il deputato abruzzese Gianni Melilla (Mdp) con un’interrogazione chiede a Gentiloni “se non ritenga doveroso sospendere le richieste di restituzione delle somme versate” “per evidenti ragioni istituzionali, di ragionevolezza e anche di umanità nei confronti di persone duramente colpite dalla morte dei loro cari”.