Terremoto a L’Aquila, sequestrato il campus universitario: undici indagati

Pubblicato il 8 Ottobre 2010 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA

Il Corpo Forestale e il Nipaf dell’Aquila hanno sequestrato tre palazzine e l’area di ottomila metri quadrati destinata al campus universitario a Pizzoli (L’Aquila) su disposizione del Tribunale che ha anche emesso undici avvisi di garanzia nei confronti di sindaco, direttore dei lavori, progettisti e proprietari del terreno con le accuse che vanno dal falso ideologico alla violazione di norme urbanistiche. La realizzazione del campus era stata promossa dall’associazione ”Giulia Carnevale”, costituita in onore della giovane studentessa di Sora (Frosinone), morta durante il sisma del 6 aprile 2009, per il crollo della palazzina dove abitava.

La lottizzazione dell’area era stata realizzata dalla ditta Fer.Italia srl di Arpino (Frosinone), azienda della famiglia Carnevale, di cui Giulia era socia, in località Cavallari a Pizzoli: il progetto prevedeva la realizzazione di undici palazzine con struttura antisismica per un totale di 139 appartamenti per 262 studenti.

In base agli accertamenti del Nipaf la lottizzazione è stata realizzata violando norme paesaggistiche, ambientali ed urbanistiche. Gli indagati sono l’attuale sindaco e il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Pizzoli; i proprietari terrieri su cui sono stati realizzati gli appartamenti; il legale rappresentante e il procuratore speciale della Fer.Italia srl, ditta esecutrice dell’opera; il progettista e il direttore dei lavori. I reati contestati sono trasformazione urbanistica ed edilizia in violazione delle norme urbanistiche; mancanza di un piano di lottizzazione valido; progettazione e realizzazione in difformita’ alle prescrizione del Prg; falso ideologico; realizzazione delle opere in area sottoposta a vincolo paesaggistico, senza la prescritta autorizzazione; realizzazione dell’opera non osservando la distanza minima di 150 metri dal fiume Aterno; danneggiamento delle bellezze naturali e dei luoghi e violazione dei vincoli paesaggistici.

I reati sono stati tutti commessi in concorso tra gli indagati. Nel corso dell’operazione odierna il Cfs, sentito il pm, ha concesso ai 20 studenti che già  risiedono in una delle strutture sequestrate – tre palazzine già realizzate per un totale di 90 appartamenti – di continuare ad accedere all’area ed alle abitazioni. Secondo quanto accertato dall’Ansa i genitori degli studenti avevano già versato 500 euro a titolo di caparra per la sistemazione dei figli nel campus, per un impegno complessivo di 131 mila euro: il campus doveva essere gestito dall’associazione ”Giulia Carnevale”, con un costo di 190 euro al mese, in linea con quello fissato dall’azienda per il diritto allo studio universitario (Adsu) dell’Aquila, invece dei 300 euro chiesti dai proprietari delle abitazioni nel capoluogo di regione.

A sollevare dei dubbi sulla realizzazione dell’opera era stata per prima l’associazione ”Italia Nostra” in un esposto inviato alla Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici dell’Abruzzo che si era rivolta direttamente alla procura. In base ad un progetto di Giulia Carnevale, ritrovato tra le macerie dell’abitazione dove è morta, è stata realizzata la scuola materna e asilo nido di Onna, inaugurata il 15 settembre 2009 dal premier Silvio Berlusconi.