La truffa sui funerali per le vittime del terremoto all’Aquila

Pubblicato il 3 Febbraio 2012 - 18:13 OLTRE 6 MESI FA

L’AQUILA – A circa tre anni dal terremoto scoppia lo scandalo sui funerali solenni delle 309 vittime del tragico sisma del 6 aprile 2009. La procura della repubblica dell’Aquila ha messo sotto inchiesta l’impresa Taffo Gaetano e figli che ha sedi all’Aquila e Roma.

In questa vicenda relativa ai drammatici giorni successivi al terremoto e ai funerali solenni celebrati il 10 aprile 2009 l’accusa è di truffa ai danni dello Stato. “La Taffo snc dichiara la sua estraneità ai fatti contestati ed oggetto di avviso di garanzia”, si difende l’impresa dall’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila che ha messo sotto inchiesta l’azienda di servizi funerari con l’ipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato per fatti relativi ai funerali solenni delle vittime del terremoto che si sono svolti il 10 aprile del 2009, a quattro giorni dal tragico sisma che ha causato la morte di 309 morti.

Le indagini, svolte dalla Guardia di Finanza de L’Aquila. hanno accertato che l’impresa di onoranze funebri ha fatturato servizi effettuati da altre ditte alle quali si erano rivolte i parenti delle vittime: in particolare, è emerso che nella documentazione ci sono fatture false per la fornitura di 29 bare e 20 servizi di trasporto. L’importo della truffa è di circa 40 mila euro.

L’impresa Taffo interviene con una nota dello studio legale Vecchioli. “Nei modi e termini di rito si provvederà a dimostrare, anche documentalmente, l’infondatezza di quanto contestato – continua l’avvocato Paolo Vecchioli – Per quant’altro la snc provvederà a tutelarsi relativamente a fatti calunniosi e/o diffamatori e, nel senso che precede, ha conferito mandato allo studio in intestazione. Ci si auspica una solerte e veloce definizione della fase delle indagini al fine di ogni più ampia valutazione dei fatti contestati e dei riferimenti specifici degli stessi da sottoporre alle garanzie della difesa – conclude il legale – e prima di ogni processo mediatico”.