Terremoto magnitudo 4.3 nelle Marche tra Nera, Visso e Ussita

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2016 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto magnitudo 4.3 nelle Marche tra Nera, Visso e Ussita

Terremoto magnitudo 4.3 nelle Marche tra Nera, Visso e Ussita

ROMA – Una scossa di magnitudo 4.3, registrata dall’Ingv ad una profondità di 8 km, è stata avvertita intorno alle 13 in provincia di Macerata.  L’epicentro della scossa, avvenuta alle 13.54, è nella zona  dove la terra sta tremando ormai da mesi: tra i comuni di Castelsantangelo sul Nera, Visso e Ussita.

La scossa è stata chiaramente avvertita anche a Norcia. Secondo le prime informazioni del Comune, non ha tuttavia causato nuovi problemi. “Sì che l’abbiamo sentita – ha detto all’Ansa l’assessore comunale alla comunicazione, Giuseppina Perla – ma ci dobbiamo abituare. Abbiamo subito capito che questa volta era piuttosto forte”. L’assessore, come detto, ha spiegato che nessuna segnalazione è giunta al Comune in seguito alla scossa. Nessuna segnalazione o richiesta di aiuto anche al centralino del comando provinciale dei vigili del fuoco di Perugia.

Intanto sul terremoto e sul cambio di governo, il capo dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio oggi ha risposto spiegando che “nessuno sa quale sarà il Governo che verrà, ma sono molto confidente che continuerà su questo percorso perché il bene di queste comunità è il bene del Paese e non credo che abbia colore politico. Penso che il Governo si sia esposto ma anche con l’apporto e l’appoggio del Paese. Non sono stati decreti di una singola parte. Credo che le comunità di questi territori stiano a cuore a tutte le parti politiche”.

Curcio ha risposto così alle domande dei giornalisti sullo stato dei finanziamenti per la ricostruzione delle aree terremotate prima di partecipare a Macerata alla 12ma Giornata delle Marche. Una festa simbolica, che oggi ha dedicato il premio principale a Giuseppe Zamberletti, ‘padre’ della Protezione civile. ”A quasi due mesi dalla scossa del 30 ottobre – ha detto Curcio – si conferma che è stato un evento veramente importante. Vorrei che questa percezione fosse compresa e arrivasse anche a chi non vive in questi territori con quotidianità”.

Curcio ha ribadito di avere la sensazione che ”non ci sia ancora la percezione di quanto il terremoto del centro Italia sia stato impattante, di quanto sia successo forse perché, ad ottobre, non ci sono stati morti, alcune cose sono state riprese grazie alla volontà dei sindaci, delle persone, penso solo alle scuole. Ci sono stati elementi di continuità ma il momento non è facile perché siamo in inverno. Ci sono persone che non hanno le abitazioni”.

Tuttavia, il capo della Protezione civile sottolinea che “segnali positivi ci sono, stiamo consegnando le prime casette nei territori dove siamo partiti prima, a dimostrazione che si può fare e anzi si deve fare, malgrado tutte le difficoltà che ci sono. Si sta lavorando al recupero delle zone centrali, sulle schede Aedes, sulle attività produttive. Sono uscite le prime ordinanze per risistemare i danni lievi, si sta ragionando sulle scuole nella logica del prossimo anno scolastico”. Ma ”bisogna essere coscienti che il percorso è complesso e avere anche una quota parte di pazienza e di sacrifici. Bisogna adattarsi un po’, ognuno a dare quello che uno può dare, anche in relazione alle disponibilità dei posti dove stare nell’attesa che arrivino le strutture abitative di emergenza”.

I tempi, ha ricordato, ‘‘non saranno brevissimi ma ce la si sta mettendo tutta. Questo è il segnale che i cittadini possono cogliere se vogliono vedere le cose positive. Se ci lasciamo prendere dalla negatività, che credo sia il percorso sbagliato”. Poi un commento sul premio Picchio d’oro a Zamberletti, che fu commissario straordinario del Governo nel terremoto del Friuli del 1976 e in quello dell’Irpinia del 1980.

“Mi sembra significativo che si voglia dedicare un premio ad una persona che ha dato e che continua a dare tanto alle istituzioni come Giuseppe Zamberletti, un punto di riferimento del sistema di Protezione civile ma non solo”. Zamberletti, ha rimarcato Curcio, ”ha fatto veramente tanto nel Paese, ha avuto tanti ruoli anche se lo ricordiamo come padre della Protezione civile. È una delle classiche persone che devono essere ringraziate per aver dedicato la propria vita al Paese e alle istituzioni”.