Terremoto magnitudo 4.5 a Ravenna. In Emilia “produzione ferma almeno 4-6 mesi”

Pubblicato il 6 Giugno 2012 - 07:40 OLTRE 6 MESI FA

RAVENNA – Una scossa di terremoto con magnitudo 4.5 si è verificata alle 6.08 di mercoledì con epicentro al largo di Ravenna, in Romagna, ad una profondità di circa 25 chilometri. Il terremoto è stato avvertito anche nelle Marche. Le zone vicine all’epicentro sono comunque Ravenna, Cervia e Alfonsine. Secondo la Protezione Civile, al momento non si registrano danni a persone o cose, ma il terremoto si sta lentamente spostando verso est.

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia inoltre l’epicentro si trova a 25,6 chilometri di profondità, al largo della costa. La scossa è stata avvertita distintamente anche ad Ancona e Pesaro. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco, carabinieri e polizia. Durante la notte, tra le 2 e le 6 del mattino, sono state in tutto tre le scosse che hanno fatto tremare ancora la Pianura padana. La prima era di magnitudo 2.2.

Con il sisma in Emilia ”si teme, e credo sia abbastanza vicino alla realtà, che ci sia uno stop produttivo di almeno 4-6 mesi”. Lo stima il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che aggiunge: ”Nell’area si produce un po’ di più dell’1% del nostro Pil, rischiamo qualche frazione di punto di Pil soltanto a causa del terremoto”.

Il terremoto avvenuto al largo di Ravenna è stato generato da una faglia diversa rispetto a quelle responsabili dei sismi del 20 e del 29 maggio in Emilia, sebbene la struttura geologica interessata sia la stessa. Lo ha spiegato il funzionario di sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Francesco Mele. Anche questo terremoto, di magnitudo 4.5 e avvenuto in mare, è legato all’attività del margine settentrionale dell’Appennino, sepolta sotto la Pianura Padana.

”E’ stato generato – ha spiegato il sismologo – dalla struttura di Malalbergo-Ravenna, che costituisce l’estremità più orientale dell’arco di Ferrara”, ossia la struttura geologica all’origine dei terremoti delle scorse settimane nel ferrarese e nel modenese.

La scossa di terremoto è stata avvertita in modo forte e distinto anche a Rimini che dista una cinquantina di chilometri da Ravenna. ”Al momento della scossa – spiega Francesca, abitante del borgo San Giovanni a ridosso del centro storico – gli antifurto delle auto parcheggiate in strada hanno iniziato a suonare. La scossa è durata diversi secondi e si è avvertita molto bene anche nelle case ai piani bassi”.

Da quanto appreso non risultano esserci danni a persone e cose. Subito dopo la scossa sui social network si è scatenato il tam tam di notizie e non è mancata neanche l’ironia su Twitter. ”Avevano detto che il terremoto si stava spostando ad ovest – ironizza un navigatore della Rete -: notoriamente Rimini e Ravenna sono in Piemonte e Lombardia”.

Continuano le telefonate ai centralini del vigili del fuoco del Pesarese e di Ancona di persone allarmate per lo sciame sismico in corso al largo di Ravenna e Cervia. Per il momento comunque non sono segnalati danni, salvo la caduta di alcuni calcinacci da un vecchio palazzo del centro storico di Pesaro, in via Sabatini, che secondo i pompieri potrebbe però non essere stata provocata dal terremoto. La via è stata transennata.

Alle 2,25, un altro sisma lieve – di magnitudo 2.9 – si è verificato anche a Benevento.

Sale intanto a 26 il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia. Nelle ultime 24 ore sono morte altre due donne, Sandra Gherardi, 46 anni di Cento (Ferrara), e Liviana Latini, 65 anni di Cavezzo (Modena). Da una settimana, lottavano in ospedale contro le ferite subite nei crolli causati dalla violenta scossa dello scorso 29 maggio. Sandra Gherardi, 46 anni di Cento, è morta dopo sette giorni in coma all’ospedale di Bologna. La donna era ricoverata in rianimazione all’ospedale Maggiore di Bologna. Era in sella alla sua bicicletta, nel centro storico della cittadina in provincia di Ferrara, quando e’ stata colpita alla testa da alcuni grossi calcinacci caduti da un tetto. Un attimo prima, alle 9.05, c’era stata – dopo quella del 20 maggio alle quattro di notte che aveva ucciso sei persone nel ferrarese e una nel bolognese – la seconda grande scossa, che in provincia di Modena di morti ne ha provocati 17.