Terremoto, non servono abiti e cibo ma soldi. E il nemico è il freddo

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Agosto 2016 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto, non servono abiti e cibo ma soldi. E il nemico è il freddo

Terremoto, non servono abiti e cibo ma soldi. E il nemico è il freddo

ROMA – Non servono abiti o cibo, ma soldi e sangue. E il nemico degli sfollati ora è il freddo. Sono le priorità del dopo terremoto che ha colpito la popolazione tra Lazio e Marche il 24 agosto. La Protezione civile si è messa subito in moto, così come la macchina della solidarietà: agli sfollati cibo, vestiti e coperte non mancano, come spiega il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti:

“Da oggi è attivo un conto corrente per l’inizio della raccolta fondi a sostengo delle popolazioni colpite dal sisma. Presto vorremmo definire la destinazione dei fondi, insieme con i sindaci di Amatrice e Accumoli, per garantire trasparenza e tracciabilità delle risorse”.

“Oggi mi ha chiamato il vicesindaco di Milano – ha affermato – e mi ha detto che loro, come Città metropolitana, vogliono lanciare una raccolta fondi finalizzata alla realizzazione di una opera pubblica. Facendo mia una istanza della protezione civile – ha detto ancora – mi sento di dire che non servono in questo momento raccolte di abiti o cibo. La Protezione civile infatti ha un suo meccanismo di approvvigionamento strutturato. Servono invece fondi e raccolta di sangue – ha concluso – Invito tutti a prenotare la donazione del sangue, perché data l’affluenza si corre il rischio di trovare affollamenti”.

Bisogna ricostruire una parvenza di vita in paesi rasi al suolo, per questo il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi chiede donazioni:

“A costo di essere sfacciato, voglio essere sincero. Di generi alimentari ne stanno arrivando tantissimi, c’è il rischio che il cibo vada sprecato e questo non deve accadere. In questo momento, oltre alla solidarietà umana, e ce n’è tanta, di contributi economici. Qui non c’è più niente. Bisogna pensare alla ricostruzione, ad Amatrice servono soldi, non c’è più un’attività commerciale, non c’è più niente. Servono soldi“.