Terrorismo Isis in Italia. Rapporto degli 007, elenco dei rischi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Gennaio 2015 - 09:16 OLTRE 6 MESI FA
Terrorismo Isis in Italia. Rapporto degli 007, elenco dei rischi

Terrorismo Isis in Italia. Rapporto degli 007, elenco dei rischi

ROMA – Terrorismo Isis in Italia. Rapporto degli 007, elenco dei rischi. L’intelligence italiana ha consegnato a Governo, Parlamento e Copasir il rapporto sui rischi del terrorismo jihadista in Italia. Mentre non si confermano voci di attentati in preparazione con obiettivo San Pietro, vi si ribadisce tuttavia come l’Italia sia in prima linea tra gli obiettivi dell’esercito islamico.

L’Isis, nonostante quello che considera un successo (il massacro parigino), non versa in buone condizioni economiche, dopo la decisione dei paesi produttori di petrolio di abbassare il prezzo del greggio: il petrolio estratto dal Califfato non è più concorrenziale. Il rischio di attentati è alto e preoccupante, ma meno rispetto ad altri paesi europei.

Rischio Italia, tre indicatori. Primo, nella propaganda dell’Isis la “conquista di Roma” è ormai uno slogan. Negli audiomessaggi (1 luglio, 22 settembre) risuonano contenuti simili (“Distruggeremo la croce”), in un video le minacce sono accompagnate da immagini dei monumenti a Roma e della Torre di Pisa, nella copertina del quarto numero della rivista Dabiq la bandiera nera del Califfato sventola dall’obelisco di San Pietro.

Secondo: gli 007 hanno raccolto segnali di crescente alla propaganda jihadista dai cosiddetti internauti homegrown, stranieri di seconda generazione cresciuti in Italia. Particolare attenzione è data ai telepredicatori, come l’imam bosniaco Bilal Bosnic e dell’italo-australiano Robert Musa Cerantonio (è stato però arrestato di recente all’estero).Terzo, la presenza di foreign fighter.

Le moschee sotto controllo. L’intelligence ritiene che alcuni centri di culto influenzino la rinascita all’islam radicale, come alcune moschee di orientamento salafita: l’Istituto Culturale Islamico di Milano, con il circuito legato all’ex scuola coranica di via Quaranta, alla moschea di via Giusti a Varese, alla moschee di via Domenico Pino a Como, di Ponte delle Alpi di Belluno, di El Huda di Roma, di Piazza Larga di Napoli, e di Sellia Marina di Catanzaro. Ai margini di questi centri di preghiera, chiosano i srevizi segreti, allignano nicchie di oltranzismo ideologico-religioso sensibili alla propaganda dell’Is. (Alberto Custodero, La Repubblica)