Terrorismo, scarcerato uno dei tre fermati a Bari

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2016 - 15:50 OLTRE 6 MESI FA
Terrorismo, scarcerato uno dei tre fermati a Bari

Terrorismo, scarcerato uno dei tre fermati a Bari

BARI – Terrorismo, restano in carcere solo due dei tre uomini fermati il 10 maggio a Bari nell’ambito di un’indagine della Dda (Direzione distrettuale antimafia) sul terrorismo internazionale. Hakim Nasiri, afghano di 23 anni, è stato rilasciato. L’uomo era stato fermato con l’accusa di associazione finalizzata al terrorismo internazionale di matrice islamica. Dopo che durante l’interrogatorio di convalida del fermo il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo ha rigettato la richiesta di applicazione di una misura cautelare per il reato di terrorismo.

 

Restano invece in carcere per gravi indizi nei loro confronti Gulistan Ahmadzai, afghano di 29 anni, e Zulfikar Amjad, pakistano di 24 anni. Amjad è stato interrogato per rogatoria a Milano. I due sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 

L’avvocato difensore di Nasiri, Adriano Pallesca, ha parlato di una “vicenda ingigantita, un abbaglio preso per la semplice foto di una persona con un mitra giocattolo in mano. Sicuramente il gip ha valutato correttamente la questione, ritenendo che non sussistano i presupposti per contestare un reato così grave e tenere in carcere una persona. Tra gli elementi raccolti contro Nasiri non c’era nulla di concreto che lo riconducesse al terrorismo internazionale, solo video e foto che riproducono momenti di svago”.

Da quanto è emerso analizzando le foto contenute nel cellulare di Nasiri e quelle sul suo profilo Facebook, “appare chiara la vicinanza ideologica e politico-religiosa ai gruppi violenti palestinesi come emerge dalla condivisione di un video dal titolo ‘Arresti e scontri a Londra durante la visita di Netanyahu'”, aveva scritto il pm della Dda di Bari, Roberto Rossi, nel provvedimento di fermo.

“Nasiri – aggiunge Rossi – lo ripropone con il seguente personale commento: ‘Mother fucker Israel…Free Palestine Save Gaza Plzz… I love Palestine’, che si traduce in ‘Figlio di p. israeliano… Palestina libera Salva Gaza…Io amo la Palestina’. “Il video in questione – prosegue il decreto – ha per oggetto gli scontri avvenuti a Londra alla vigilia della visita ufficiale del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Infatti, il 9 settembre 2015 due manifestazioni, una filo palestinese e l’altra filo israeliana, si sono svolte in stretta contrapposizione a Londra. Le tensioni sono passate alle vie di fatto allorquando i manifestanti sono arrivati a Downing Street, luogo previsto per l’incontro tra David Cameron e il suo omologo israeliano”.