Test d’ingresso in inglese a Medicina per attirare gli studenti stranieri

Pubblicato il 13 Giugno 2011 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A partire da settembre gli atenei della Sapienza di Roma, della Statale di Milano e dell’università di Pavia hanno deciso l’istituzione di un test d’ingresso in inglese a Londra e presso le proprie sedi per gli studenti stranieri che intendono iscriversi ai corsi di laurea a numero chiuso di Medicina e Chirurgia, in risposta alla necessità italiana di attirare studenti stranieri ed “internazionalizzare le nostre università”, come ha affermato il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, dove si registra solo l’1,9 per cento di studenti straniericontro la media Ocse del 3,4 per cento.

“Se gli italiani pagano un prezzo nelle classifiche internazionali è anche perché attiriamo pochi studenti da fuori. E invece così si aiuta la ricerca e diventa più facile trovare un lavoro”, ha dichiarato Angiolino Stella, rettore dell’università di Pavia. Anche Pier Luigi Frati, rettore della Sapienza di roma, ha sottolineato l’importanza di aprire agli stranieri, pur ricordando che “con i tagli ai finanziamenti già fatichiamo a coprire le cattedre dei corsi normali. Non sarà mica semplice tenere pure i corsi in inglese”.

Attirare studenti da altri paesi non è un compito facile per gli atenei italiani, che pur inserendo corsi ed esami in lingua inglese hanno registrato percentuali di studenti ben inferiori a quelle del Regno Unito (11,6%), della Germania (8,6%) e della Francia (8,2%). inoltre tra i pochi iscritti nelle università italiane solo il 20,4 per cento sceglie un corso di laurea in Medicina e Chirurgia, dove il test d’ingresso in italiano costituisce un deterrente all’iscrizione, anzi un vero paradosso: 80 domande in italiano, inclusi quesiti di cultura generale, pensate per studenti che si sono formati sulla base dei programmi ministeriali italiani. I test d’ingresso per gli studenti stranieri non saranno quindi una semplice trasposizione in lingua inglese degli 80 quesiti in italiano, ma verranno formulati sulla base di un percorso scolastico “neutro”.

L’unica decisione ancora da prendere riguarda la data di svolgimento dei test, poiché si teme che fissando il test in lingua inglese in un giorno diverso da quello in italiano potrebbe non tanto agevolare gli studenti stranieri, bensì i tanti studenti italiani che ogni anno non riescono a guadagnare uno dei pochi posti disponibili dei corsi di laurea a numero chiuso, come accade per i test di medicina, che a fronte delle poche centinaia di posti disponibili vedono presentarsi al test migliaia di ragazzi. Il coordinatore del corso di Medicina della Statale di Milano, Gianluca Vago, “rassicura” però i colleghi su questa eventualità: “Per un ragazzo italiano è una strada più difficile, chi la sceglie deve essere motivato. E poi aspetterei, siamo ancora ai primi passi”.