Test universitari: 6 studentesse su 10 “la darebbero” per passarli

Pubblicato il 8 Settembre 2011 - 00:10 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Freschi di maturità e per nulla sprovveduti, con il sogno di laurearsi bene e in fretta e disposti a tutto pur di realizzarlo. Soprattutto per quanto riguarda le ragazze: 6 su 10 non rinuncerebbero a prestare favori sessuali al potente di turno per ottenere un numero di matricola nella facoltà desiderata. Ecco come appaiono i neodiplomati d’Italia, secondo i risultati dell’indagine condotta da UniversiNet.it, portale e social network dell’informazione universitaria che ogni anno accoglie più di 450mila giovani alla ricerca di consigli e dritte per superare brillantemente i temuti test d’ingresso delle facoltà a numero chiuso, ormai sempre più numerose.

Studiare? Non basta. Una formula semplicistica potrebbe racchiudere facilmente la tendenza registrata dall’inchiesta di UniversiNet. Al questionario proposto sul sito hanno risposto 16.128 studenti. “Secondo te è più importante studiare o trovare una raccomandazione per i test di ammissione?”, dice la prima domanda. Soltanto il 13 per cento degli intervistati ha risposto scegliendo la prima opzione, in linea con la tendenza del 2010, quando 12 giovani su 100 si erano affidati alla “tradizionale” preparazione sui libri.

Raccomandazioni e dintorni. Sfaccettato invece l’universo di chi pensa che scegliere vie alternative allo studio possa condurre più facilmente all’obbiettivo sperato. Se per l’86 per cento del campione è prioritario cercarsi una raccomandazione, non tutti però la pensano allo stesso modo: su 100 giovani, 35 puntano sulle relazioni sessuali, 15 su parenti che ricoprano cariche accademiche, 12 sui politici; seguono quelli che vorrebbero essere “segnalati” da vescovi o cardinali (13), da parenti o genitori professionisti (13), da chi gestisce centri di preparazione ai test (5); il 7 per cento ha risposto “altro”.

Il mezzo più sicuro? Non c’è dubbio: i ragazzi puntano sul sesso, e il dato è in crescita rispetto allo scorso anno. Per ottenere una raccomandazione bisogna dare qualcosa in cambio: il 48 per cento degli intervistati sarebbe disposto a prestare il proprio corpo, e il dato sale al 57 per cento se si considerano soltanto le donne, mentre scende al 39 per gli uomini. I numeri appaiono ancora più evidenti guardando al 2010, quando il dato femminile era pari al 45 per cento e quello maschile addirittura al 14. Considerata la più facile oltre che la più efficace, la “scorciatoia” sessuale batte tutte le altre: i giovani si fidano poco persino dei politici, precipitati dal 18 al 12 per cento delle preferenze degli aspiranti raccomandati.