Testimoni di giustizia saranno assunti nella Pubblica Amministrazione

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Dicembre 2014 - 06:38 OLTRE 6 MESI FA
Testimoni di giustizia saranno assunti nella Pubblica Amministrazione

Angelino Alfano

ROMA – I testimoni di giustizia, al pari delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, saranno assunti nella Pubblica Amministrazione. Ad annunciarlo il ministro ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha firmato un regolamento di concerto con il Ministro della Funzione Pubblica, Maria Anna Madia.

“Un provvedimento – ha sottolineato Alfano – che va nella direzione di assicurare a chi ha offerto un contributo essenziale alla giustizia il necessario e doveroso riconoscimento dello Stato. Sarà possibile per questa categoria di persone, parificate per questo aspetto alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, accedere ad un programma di assunzione in tutte le pubbliche amministrazioni, dello Stato e degli enti locali”.

Per testimoni di giustizia si intendono coloro i quali hanno subito un reato o vi hanno assistito e hanno trovato la forza di denunciarlo. In Italia sono 85, la maggior parte tra i 26 e i 60 anni. Nel programma di protezione del Viminale ci sono anche 253 loro familiari, di cui 103 hanno tra 0 e 18 anni.

Il ministero dell’Interno e le amministrazioni interessate alle assunzioni procederanno ora d’intesa alla ricognizione dei posti disponibili che verranno assegnati anche tenendo conto delle specifiche esigenze di tutela dei beneficiari. Soddisfazione è stata espressa dai parlamentari che più si sono spesi per migliorare le condizioni di vita dei testimoni di giustizia.

Per il Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia e coordinatore del Comitato che in Antimafia ha recentemente messo a punto la relazione sul nuovo sistema di protezione dei testimoni di giustizia, approvata all’unanimità,

“con questo decreto si rafforza il principio di responsabilità dello Stato nei confronti di chi denuncia: una responsabilità che non di esaurisce con la fine dei processi o con la capitalizzazione. La strada per una complessiva riforma della materia è imboccata”.

Per Rosanna Scopelliti capogruppo Ncd alla Commissione Difesa della Camera e presidente del Comitato Beni confiscati presso la Commissione Parlamentare Antimafia,

“finalmente lo Stato sta dimostrando con i fatti di stare veramente al fianco di coloro che hanno il coraggio ed il senso civico di non sottostare in silenzio ai soprusi del crimine. Non è ancora il massimo, perché i testimoni di giustizia devono ottenere anche altre gratificazioni e tutele, ma è già un segnale che va verso l’esortazione del capo dello Stato, e cioè che alle ingiustizie non si risponde con l’antipolitica ma con la buona politica”.