Thyssen, pg Cassazione chiede riduzioni pena: “Non fu omicidio volontario”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Aprile 2014 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA
Thyssen, pg Cassazione chiede riduzioni pena: "Non fu omicidio volontario"

(Foto Ansa)

ROMA – “Non fu omicidio volontario, la riduzione delle pene per i dirigenti e l’amministratore delegato della Thyssenkrupp vengano confermate”. Questa la richiesta ai giudici della Cassazione la mattina del 24 aprile da parte di Carlo Destro, sostituto procuratore generale, che ha chiesto di respingere il ricorso presentato dalla Procura di Torino.

Secondo Destro gli accusati non possono essere condannati per omicidio volontario per la morte dei 7 operai nel 2007, ha spiegato respingendo le tesi del pm Raffaele Guariniello:

“I manager e i dirigenti chiamati a vario titolo a rispondere della morte dei sette operai nello stabilimento Thyssenkrupp di Torino facevano affidamento sulla capacità dei lavoratori di bloccare gli incendi che quasi quotidianamente si verificavano: chi agisce nella speranza di evitare un evento evidentemente, se l’evento si verifica, non può averlo voluto”.

Il pg Destro ha chiesto di respingere anche i ricorsi degli imputati e di escludere ‘Medicina Democratica’ dalle parti civili, anche se ha sottolineato che c’è stata una “grandissima sconsideratezza” nella gestione dello stabilimento della Thyssenkrupp di Torino dove

“si è voluto continuare a produrre senza adeguate misure di sicurezza ma risparmiando quanto più possibile in vista dello smantellamento dell’impianto che sarebbe dovuto avvenire nel febbraio 2008, due mesi dopo il tragico rogo”.

I giudici della Cassazione, al termine dell’udienza, entreranno in camera di consiglio intorno alle 18 del 24 aprile e dovranno mettere il verdetto sulla vicenda del rogo alla Thyssen di Torino. La previsione è del primo presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce, che presiede l’udienza.

Cesare Zaccone, avvocato che difende la Thyssenkrupp, ha dichiarato:

“I familiari dei sette operai morti nell’incendio sono stati da tempo risarciti con circa un milione di euro per gruppo familiare, una cifra che è quasi il doppio di quanto viene liquidato in questi casi. In caso di conferma delle condanne gli imputati italiani sono pronti a costituirsi in base ad accordi già presi con la Procura di Torino. Per i due imputati tedeschi, invece, sarà necessario chiedere l’estradizione e prima la sentenza di condanna, nel caso sia emessa, dovrà essere delibata in Germania”.