TiBre, la più breve inutile e costosa autostrada d’Italia

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Aprile 2018 - 14:41 OLTRE 6 MESI FA
TiBre, la più breve inutile e costosa autostrada d'Italia

TiBre, la più breve inutile e costosa autostrada d’Italia

PARMA – Nel bel mezzo della Pianura Padana si sta costruendo un’autostrada che non porta da nessuna parte.

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Si chiama TiBre (Tirreno-Brennero) perché sulla carta dovrebbe collegare la provincia di Parma alla A22, l’autostrada del Brennero, ma in realtà sarà lunga solo 9 km. Motivo? Per realizzare il secondo tratto non ci sono né soldi né volontà politica.

In pratica, come spiega Roberto Giovannini sulla Stampa, sarà l’autostrada più breve, inutile e costosa d’Italia perché con ogni probabilità il collegamento da Parma Ovest a Nogarole Rocca, in provincia di Verona, non verrà mai completato. Si fermerà al paesello di San Quirico di Trecasali.

Immaginata negli anni ’70, per decenni questa autostrada è rimasta solo un progetto. Per andare da La Spezia all’A22 si è dovuto passare per l’A1 e lo snodo di Modena, allungando il tragitto di una ventina di minuti. Poi, nel 2006, il governo Berlusconi ha concesso senza gara pubblica alla società Autocisa, di proprietà della famiglia Gavio, una proroga di 34 anni della concessione di gestione dell’autostrada Parma-La Spezia. L’Ue è subito insorta, minacciando l’infrazione alle regole e pesanti sanzioni.

Segue quindi un accordo con l’Unione europea: Autocisa avrebbe finanziato la realizzazione della TiBre, acquisendo così il diritto al rinnovo automatico della concessione per la Parma-La Spezia. Si arriva così al 2010 quando il Cipe approva il progetto, ma solo per il primo tratto, una decina di chilometri. Prezzo: 513 milioni, 40 milioni per km li mette Autocisa. Che intanto ottiene anche il permesso di aumentare i pedaggi della Parma-La Spezia del 7,5% annuo dal 2011 al 2018.

Nel 2015 però arriva lo stop: né la Regione Emilia Romagna né il governo intendono finanziare il secondo lotto dell’opera, che costerebbe altri 2,2 miliardi. Non è di interesse prioritario, afferma il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio perché “il resto dell’autostrada è condizionato molto dalla sostenibilità finanziaria, e dalla sua reale utilità nei pezzi che mancano”.

Resteranno così 9 km di autostrada nella pianura più cementificata d’Italia, in un’area che tra l’altro prima era un’oasi verde.