Tirrenica, l’autostrada più cara d’Italia: 60 centesimi per 4 km

Pubblicato il 6 Giugno 2012 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA

LIVORNO – Quindici centesimi al km, o giù di lì. Con il pedaggio record di 60 centesimi per appena 4 km e spicci di strada la bretella della Tirrenica che collega Vada (Livorno)  a San Pietro in Palazzi, vicino Cecina, si appresta ad essere l’autostrada più cara d’Italia.

Salvo ripensamenti dell’ultimo minuto l’inaugurazione della tratta è prevista per giovedì. Non mancano però gli aspetti controversi. A cominciare dal pedaggio, salato e soprattutto “differenziato”. Scrive il Corriere della Sera che chi viene da Nord è destinato a pagare attorno ai 60 centesimi, più o meno il doppio di chi invece percorrerà la stessa tratta proveniendo da Sud.

Non basta: c’è la questione esenzioni. Ovvero chi il pedaggio record non lo pagherà. Sono, come spesso succede, esclusi i residenti. Solo che, sulla Tirrenica più che altrove, la questione residenti è “estesa”. Scrive il Corriere: “Sat, dopo estenuanti trattative con gli enti locali, sta pensando di esentare i residenti-pendolari di una decina di Comuni compreso Livorno: dunque decine di migliaia di automobilisti potrebbero passare gratis. E non solo in quel piccolo tratto ma anche nel tragitto in costruzione sino a Venturina, nei pressi di Piombino, per una percorrenza massima di 45 chilometri sempre a partire dalla barriera di Vada”. 

E c’è anche la questione Aurelia, questione prodotta da semplice buonsenso. Perché un automobilista dovrebbe pagare 60 centesimi per 4 chilometri quando ha a disposizione una superstrada completamente gratuita che corre parallela. Il rischio, quindi, almeno sulla carta c’è: automobilisti e sopratutto tir potrebbero riversarsi in massa sull’Aurelia mandandola in tilt: per “principio” e per risparmiare quei 60 centesimi che, però, in caso di ingorgo, se ne andrebbero in benzina consumata tra prima e seconda marcia.

Proprio per questo c’è chi, come Monica Sgherri, capogruppo Fds-Verti in consiglio regionale, chiede di “studiare ancora il sistema delle esenzioni”. Tutto per evitare quello che sarebbe anche un “danno economico e ambientale”.

La tratta, in ogni caso, non è secondaria. Da quelle parti, specie in estate, passano quasi tutti i turisti diretti a Piombino per imbarcarsi sui traghetti diretti all’Isola d’Elba e quelli che da Nord vogliono arrivare in Maremma o all’Argentario. Quest’estate sono attesi da una piccola e non gradita sorpresa.