Tiziano Renzi parla su Facebook dai domiciliari: “La verità prima o poi verrà fuori”. Ma può farlo?

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Febbraio 2019 - 16:53 OLTRE 6 MESI FA
Tiziano Renzi parla su Facebook: "La verità prima o poi verrà fuori". Ma può farlo?

Tiziano Renzi parla su Facebook: “La verità prima o poi verrà fuori”. Ma può farlo?

ROMA – “La verità prima o poi verrà a galla”. Così Tiziano Renzi parla per la prima volta dopo il suo arresto insieme alla moglie Laura Bovoli. Lo fa dalla sua pagina Facebook con un lungo post in cui spiega la sua versione dei fatti e si sfoga: “Voglio che sia chiara una cosa: i giornali sono pieni solo delle ricostruzioni dell’accusa. Io affermo qui (e purtroppo per il momento posso solo qui) che queste ricostruzioni sono FALSE”.

“Come erano false le vicende del passato dalle quali siamo sempre usciti assolti. A tutti chiedo solo una cosa: aspettate i processi. Aspettate e vedremo chi ha ragione”. E ancora: “Il massacro mediatico di questi giorni è incredibile. Ed è un incubo non potersi difendere. Vorrei urlare il mio sdegno e invece sono chiuso in casa come un criminale. Posso solo dire questo: aspettate il processo. E vedrete”.

Ma la domanda che sorge spontanea è: può una persona agli arresti domiciliari utilizzare i social network? Al momento i coniugi Renzi non sono più nella loro abitazione a Torri, sulla collina di Rignano sull’Arno (Firenze): hanno chiesto al gip, attraverso il loro difensore Federico Bagattini, di potersi trasferire, per “motivi familiari”, nella casa di una delle figlie a Rignano. Qui passeranno le loro giornate sempre agli arresti domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per lunedì prossimo.

Nel suo lungo sfogo, Renzi senior, premette: “Un semplice messaggio su Facebook, visto che mi è consentito, per ringraziare tutte le persone che hanno fatto sentire in queste ore la loro vicinanza”. Gli è consentito, dice, difficile quindi che abbia preso una simile iniziativa così improvvidamente. Ma è pur vero che la giurisprudenza è abbastanza discordante sul punto: esistono più sentenze della Cassazione al riguardo che negano tale possibilità. Generalmente alle persone ai domiciliari è consentito l’uso di internet, ma non dei social network.

In ogni caso Tiziano Renzi in chiusura taglia la testa al toro: “Per adesso vi dico grazie. E stacco Facebook finché non uscirò di qui. A tutti quelli che commentano dico: noi siamo persone oneste e non abbiamo commesso nessuno dei reati di cui ci accusano. Che si possa massacrare qualcuno sui giornali senza dare spazio mai alle ragioni della difesa e alle evidenti contraddizioni dell’accusa è semplicemente ingiusto. Grazie – conclude Renzi padre – a chi sta pregando per noi, perché per noi è il regalo più grande. E grazie a don Giovanni Nerbini”.

In mezzo Renzi padre scrive tutta la sua rabbia, per quella che ritiene una ingiustizia. “Non auguro a nessuno – nemmeno al mio peggiore nemico – di vivere mai ciò che la Lalla e io stiamo vivendo. Tuttavia ci prepariamo a una lunga vicenda giudiziaria consapevoli di un fatto: la verità prima o poi verrà fuori”, scrive.

“Io affronterò il processo nelle aule dei tribunali da cittadino massacrato preventivamente sui media ma da cittadino incensurato che rivendica con forza la propria innocenza”, aggiunge. E ribadisce ancora una volta: “Non abbiamo fatto mai fatture false, non siamo amministratori di fatto, non abbiamo fatto bancarotta, non abbiamo lavoratori in nero”.