“Toccarsi e venire sugli abiti di una donna non è violenza”: la sentenza di Torino

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Agosto 2017 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA
"Eiaculare sugli abiti di una donna non è violenza": la sentenza di Torino

“Eiaculare sugli abiti di una donna non è violenza”: la sentenza di Torino

TORINO – Masturbarsi in autobus ed eiaculare sugli abiti della donna oggetto dei propri desideri non è un atto di violenza sessuale se non c’è contatto con la donna, ma è un “un mero atto osceno”. E’ quanto scrive il giudice per le indagini preliminari di Torino, Alessandra Cecchelli, che ha respinto la richiesta della custodia cautelare in carcere avanzata dal pubblico ministero Andrea Padalino nei confronti di un cittadino un marocchino immortalato dalle telecamere di sicurezza di un autobus mentre si masturbava  vicino ad una giovane passeggera, che seduta guardava fuori dal finestrino.

La ragazza si accorse di avere gli abiti sporchi quando l’uomo era già sceso. “Nel racconto della donna – si legge nell’ordinanza – non sono presenti elementi per confermare che lo sfregamento masturbatorio ipotizzato sia stato effettuato in appoggio alla gamba della donna”. Quindi, continua il giudice, “appare difficile qualificare il gesto come violenza sessuale e non piuttosto come mero atto osceno”.

Come spiega Ottavia Giustetti su La Repubblica, riportando gli atti del processo,

“la vittima riferisce di aver sentito del calore sulla coscia sinistra” dopo che lui è sceso dal tram. “Se l’avesse toccata per masturbarsi certamente avrebbe avvertito sensazioni ben diverse dal mero calore”. “Appare difficile perciò quantificare il gesto come violenza sessuale e non piuttosto come atto osceno” scrive il giudice.