Tocomocho, come funziona la nuova tecnica dei ladri per derubarti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2018 - 13:46 OLTRE 6 MESI FA
Tocomocho truffa

Cos’è il Tocomocho, la tecnica per fare truffe e rapine arrivata in Italia

ROMA – Il tocomocho è una tecnica per rapine che ha avuto origine in Sud America. Consiste nello scegliere una vittima, solitamente in un luogo affollato e pieno di gente, e convincerla ad acquistare un biglietto della lotteria “vincente”.

Il truffatore cercherà di vendere questo biglietto, che è falso, a un prezzo più basso di quello del premio da ritirare, con la scusa che non può lui stesso ritirare il premio.

A questo punto al primo truffatore di solito si aggiunge un complice il quale, giornale alla mano, mostra i codici dei biglietti vincenti del giorno, e ovviamente tra questi c’è il numero di serie del biglietto falso che i rapinatori stanno cercando di vendere.

La vittima della tecnica del Tocomocho si accorge di essere stata raggirata solo quando va in una ricevitoria per riscuotere il premio e invece scopre che il tagliando è falso.

I Carabinieri della Compagnia di Rho, Milano, martedì 20 novembre, hanno arrestato una ventina di persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati, borseggi, rapine, furti in abitazione e ricettazione.

Gli arrestati, tre italiani, un egiziano e 18 peruviani, erano i basisti di due bande di ladri e rapinatori che in sette mesi avevano colpito una novantina di persone.

La banda dedita al Tocomocho avvicinava in strada le proprie vittime, prevalentemente donne badanti sudamericane.

Secondo gli inquirenti, per convincerle a farsi dare i soldi i rapinatori usavano anche tecniche di ipnosi, tenendo lo sguardo fisso sul raggirato e utilizzando molto il contatto fisico.

Inoltre, in molti casi, i raggirati non ricordavano cosa fosse successo, nonostante fossero andate loro stesse a prelevare il bancomat o addirittura avessero fatto salire, spontaneamente ma sotto effetto ipnotico, i truffatori nel proprio appartamento consegnandogli il proprio denaro.

Gli inquirenti non escludono che i rapinatori abbiano utilizzato, come accade in Sud America, anche “l’alito del diavolo”, una droga in grado di far perdere la memoria a chi l’assume.