Tombaroli a Dolianova, in Sardegna: avevano mille reperti archeologici, dal Neolitico al Medioevo

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 7 Luglio 2021 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA
Tombaroli a Dolianova, in Sardegna: avevano mille reperti archeologici, dal Neolitico al Medioevo

Tombaroli a Dolianova, in Sardegna: avevano mille reperti archeologici, dal Neolitico al Medioevo (Foto Ansa)

Tombaroli presi a Dolianova, in Sardegna. A casa avevano oltre mille reperti archeologici. Reperti che andavano dal Neolitico al Medioevo. Chissà quanto tempo ci avranno messo a racimolarli.

Oltre mille reperti a casa di due tombaroli a Dolianova, in Sardegna

Oltre mille reperti archeologici di epoche che vanno dal Neolitico all’Alto Medioevo sono stati sequestrati dagli agenti del Nucleo investigativo del Corpo forestale e della Stazione forestale di Dolianova nelle abitazioni di due ‘tombaroli‘. Si tratta di un 69enne e un 74enne, sorpresi in località Isca Bardella, nelle campagne di Dolianova (Sud Sardegna).

Stavano sondando il terreno con un potente metal detector. I due, residenti rispettivamente a Soleminis e Dolianova, sono stati denunciati per scavo archeologico clandestino, impossessamento e detenzione illegale di reperti archeologici (di proprietà dello Stato), ricettazione e riciclaggio. L’operazione, denominata “Thesaurus”, è scattata nei giorni scorsi.

La Forestale becca i due tombaroli in azione e perquisisce le loro case

Gli agenti della Forestale si sono appostati in zona e hanno sorpreso i due pensionati mentre effettuavano piccoli scavi. Perquisendoli hanno trovato frammenti di bronzetti delle dimensioni di alcuni centimetri e alcune lamine in piombo. Hanno esteso l’ispezione alle loro abitazioni trovando dei piccoli ‘musei’ clandestini.

Tra i mille reperti, considerati di straordinario valore storico e scientifico c’erano anche due navicelle nuragiche in bronzo. E ancora una collana in osso con vaghi a disco e a botticella di epoca neolitica-eneolitica (VI-III millennio a.C.). E poi un busto di guerriero nuragico in bronzo, armato di pugnale.

Inoltre una figurina umana in bronzo. Infine 550 monete e una decina di anelli di epoca storica, tra i quali spicca un anello in oro a forma di serpente. Tutto il materiale è stato sequestrato a consegnato alla Soprintendenza. Secondo gli investigatori i tesori dei tombaroli sarebbero stati venduti nel mercato clandestino dei reperti archeologici.