Tonino Porcu, 78 anni: massacrato di botte e ucciso a mani nude per 2mila euro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2022 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
Tonino Porcu, 78 anni: massacrato di botte e ucciso a mani nude per 2mila euro

Tonino Porcu, 78 anni: massacrato di botte e ucciso a mani nude per 2mila euro FOTO ARCHIVIO ANSA

Ucciso per 2mila euro, massacrato di botte a mani nude, colpito al volto e in altre parti del corpo durante una rapina in casa finita nel sangue: è morto così Tonino Porcu. Il 78enne allevatore in pensione, pestato e ucciso nella sua abitazione a Ghilarza, in provincia di Oristano nella notte tra il 21 e il 22 febbraio scorsi. I carabinieri hanno fermato gli autori, con l’accusa di omicidio volontario: si tratta di due fratelli di 31 e 27 anni.

Tonino Porcu e i due fratelli che l’hanno ucciso

Ad inchiodare i due fratelli le tracce repertate sul luogo del delitto, l’abitazione a Ghilarza, dagli specialisti del Ris. I militari hanno da un lato ricostruito le ultime ore di vita della vittima e dall’altro raccolto elementi utili a individuare gli autori. I due fratelli sono entrati nell’abitazione dell’anziano per mettere a segno il colpo probabilmente da una finestra. Lo hanno sorpreso in casa e lo hanno aggredito colpendolo ripetutamente al volto e in altre parti del corpo. Poi hanno rovistato in tutta l’abitazione in cerca di denaro e oggetti preziosi, recuperando i duemila euro che erano nascosti in una scatola, e sono fuggiti.

Le indagini

Il corpo dell’anziano ritrovato solo il giorno dopo dalla signora che si occupava delle pulizie e dal nipote. In casa i carabinieri hanno trovato numerose tracce di sangue non solo nella camera da letto dove si trovava il corpo del 78enne, ma anche in bagno e in altre stanze. Non è chiaro se siano emersi altri elementi importanti, sta di fatto che negli ultimi giorni il cerchio si è stretto attorno ai due fratelli. La svolta dell’omicidio arriva proprio nel giorni in cui Ghilarza chiedeva giustizia per Tonino Porcu con una fiaccolata. Il corteo è partito dalla parrocchia del paese per poi raggiungere la panchina sulla quale sedeva quasi giornalmente l’anziano, dove sono stati lasciati mazzi di fiori.