Tonno Riomare asso piglia tutto? Indagine sulla concorrenza

Pubblicato il 27 Luglio 2012 - 16:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il tonno Riomare finisce sotto la lente dell’Antistrust. L’autorità indaga sul controllo da parte della Riomare (gruppo Bolton) sulla Nostromo, paventando il rischio di eccessiva concentrazione, posizione dominante sui mercati e nei rapporti con la grande distribuzione, oltre a un possibile conseguenze aumento dei prezzi di prodotti di larghissimo consumo come il tonno e salmone in scatola.

L’Ansa infatti scrive: “L’autorità ha avviato un’istruttoria sul controllo congiunto della società Calvo (Nostromo) da parte della multinazionale Bolton (Riomare, Palmera) nell’ipotesi che possa avere effetti restrittivi della concorrenza con relativo rischio di un aumento dei prezzi dei prodotti”.

Secondo l’Antitrust, l’operazione potrebbe creare una posizione dominante in grado di ridurre o eliminare la concorrenza nei mercati della produzione e commercializzazione di conserve a base di tonno e salmone. Nel settore, la multinazionale Bolton è presente con i marchi Rio Mare, Palmera e Alco e detiene una quota pari al 35-40% del mercato, a fronte del 10-15% in mano alla Calvo, che commercializza in Italia il tonno con il marchio Nostromo. Nel comparto del salmone le quote di mercato di Bolton e Calvo sono pari, rispettivamente, al 75-80% e fino al 5%.

”L’operazione – dice l’autorità garante della concorrenza e del mercato – potrebbe comportare un aumento dei prezzi del tonno e del salmone nei diversi canali commerciali e un rafforzamento della posizione di Bolton come interlocutore della Gdo, con conseguente restrizione degli spazi commerciali a disposizione della concorrenza”.