Torino: arrestato il ladro-gigolò

Pubblicato il 1 Dicembre 2009 - 18:34 OLTRE 6 MESI FA

Circuiva donne per la strada e poi, dopo avere instaurato delle relazioni a pagamento, le derubava svaligiando le loro abitazioni o di altri familiari: è finito in carcere il “ladro-gigolò” che negli ultimi tempi era stato protagonista di numerosi episodi. Lo hanno arrestato in flagranza gli agenti del commissariato San Paolo di Torino.

Si tratta di un romeno di 30 anni che si faceva chiamare “Elia” dalle donne da cui si faceva pagare per intrattenere relazioni sentimentali e che era solito circuire. A incastrarlo è stata l’ingordigia. Dopo avere fatto svaligiare la casa della figlia della donna anziana con cui da qualche tempo intratteneva una relazione e di cui aveva carpito la fiducia, era tornato da lei dicendo che se non avesse pagato una grande quantità di denaro avrebbe rivelato a tutti l’esistenza della storia.

La signora ha accettato di vederlo per un appuntamento a casa propria, ma quando lui ha ripetuto le minacce sono intervenuti gli agenti del commissariato, che lo hanno arrestato con l’accusa di estorsione.

Le indagini che hanno portato all’identificazione e all’arresto di “Elia” sono partite da un’indagine collegata iniziata un mese e mezzo fa, dopo il maxi-furto da 150mila euro operato da una banda di quattro romeni ai danni di una dentista. In quel caso gli agenti del commissariato avevano accertato che la madre della padrona di casa, una donna residente nello stesso palazzo, era venuta a contatto con i romeni che aveva accolto in casa nel periodo immediatamente precedente il furto, che poi le avevano sottratto le chiavi di casa della figlia e avevano effettuato materialmente il colpo.

L’anello mancante della catena, però, era proprio “Elia”, che era amico dei quattro e li aveva presentati all’anziana con cui aveva un rapporto sentimentale a pagamento. Una volta che la polizia aveva individuato e arrestato i quattro ladri, una madre e tre figli tutti romeni, e aveva recuperato circa 40mila euro di refurtiva, il gigolò si era visto sfumare il guadagno pattuito con i complici e, così, aveva deciso di tornare dall’anziana minacciandola. Proprio questo gli è stato fatale.