Torino, col machete in strada. Ragazzo marocchino scarcerato: “Grazie giudice, io vittima degli spacciatori”

Brandiva un machete per le strade di Torino, a petto nudo e insanguinato: non era lui il "mostro", il giudice lo ha scarcerato, era stato aggredito da 5 spacciatori della zona

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Giugno 2022 - 14:36 OLTRE 6 MESI FA
torino machete scarcerato

Torino, scarcerato il ragazzo che brandiva un machete per strada (Ansa)

Torino, col machete in strada. Ragazzo marocchino scarcerato. È tornato libero il 28 enne di origine marocchina che mercoledì scorso aveva inseguito un suo connazionale armato di un machete per le strade del quartiere Aurora a Torino.

Torino, col machete in strada. Ragazzo marocchino scarcerato

“Grazie giudice” ha detto quando il giudice Piergiorgio Balestretti ha accolto la richiesta di scarcerazione del suo difensore, l’avvocata Francesca D’Urzo. Per lui è stato disposta come misura cautelare l’obbligo di firma.

“Io sono la vittima di un’aggressione: quel machete non era mio”

Oggi in tribunale a Torino sono stati ascoltati alcuni testimoni. L’uomo durante l’udienza di convalida del fermo per lesioni aggravate aveva sostenuto di essere stato lui la vittima di aggressione da parte di alcuni spacciatori e di aver raccolto il machete da terra. La polizia l’aveva arrestato su un tram della linea 4. L’udienza è stata rinviata a mercoledì.

“Io sono la vittima di un’aggressione. Quel machete non era mio, l’ho solo raccolto da terra per difendermi”, aveva già spiegato l’imputato durante la convalida del fermo per lesioni aggravate.

“Minacciato e aggredito da 5 spacciatori”

Era stato arrestato sul tram 4, il machete ancora nascosto nei bermuda, il sangue che gli colava. era diretto all’ospedale per farsi curare insieme a un amico.

Il giudice ha creduto dunque alla versione del ragazzo. La testimonianza dell’amico ne ha corroborato la veridicità.

“Eravamo andati a firmare alla polizia, stavamo tornando a casa quando un gruppo di ragazzi ha iniziato a strattonarlo. Avevano coltelli, una catena per biciclette, una stampella come arma, e anche lo spray e il machete”.