Torino, piazza Cavour: dove i vigili multano i bambini che giocano a pallone

di Sergio Carli
Pubblicato il 22 Ottobre 2013 - 07:29 OLTRE 6 MESI FA
Torino, piazza Cavour: dove i vigili multano i bambini che giocano a pallone

Torino, piazza Cavour: dove i vigili multano i bambini che giocano a pallone (foto Google maps)

TORINO – I giardini di Piazza Cavour, scorcio elegante nel pieno centro di Torino, sono diventati il teatro di una “guerra” fra cani e bambini.

Due civich, come vengono chiamati i vigili sotto la Mole, la mattina di mercoledì 16, multano alcuni proprietari di cani che portavano a spasso i loro “fido” senza museruola e guinzaglio.

La reazione “molto italiana” dei padroni dei cani è: “Avete multato noi? Allora multate anche loro”. Chi sono loro? Sono un gruppo di bambini della terza D della scuola elementare Niccolò Tommaseo, che stanno giocando con un innocuo pallone di spugna.

Quella partitella è il premio della loro maestra, la signora Daniela Sabbatino, per essere stati particolarmente buoni in classe. Ma il regolamento comunale è chiaro, “il giuoco del pallone” è “severamente vietato” negli spazi di verde pubblico.

Risultato: i due civich si arrendono alle proteste dei padroni dei cani e multano, per “par condicio” anche la maestra, in quanto responsabile dei bambini giocatori di pallone. Fanno 100 euro, per “l’incauta” insegnante. Somma che i genitori dei piccoli della terza D si affrettano a raccogliere con una colletta.

Ma la scuola annuncia ricorso.

Una storia dove ci sono gli arroganti, i codardi, i pignoli, gli imbarazzati, gli educati e i molto educati. Una storia che racconta come Torino faccia testo a sé. Ve la facciamo vedere anche da una diversa prospettiva, quella di due penne torinesi de La Stampa: il vicedirettore Massimo Gramellini in prima pagina, e il cronista Beppe Minello per la cronaca locale.

Quello di Gramellini è un divertente affresco:

“Tra cani e bambini
È una splendida mattina di ottobre a Torino, ideale per sguinzagliare i propri cagnoni senza museruola nei centralissimi giardini Cavour. Qualche passante forse di cattivo umore, forse vicino a Magistratura Democratica, o forse soltanto preoccupato dalla dentatura smagliante dei quadrupedi, telefona all’Autorità per reclamare il rispetto delle regole.
L’Autorità si materializza dentro due divise da vigile urbano e sguaina il blocchetto delle multe in faccia agli accompagnatori dei cani, che non apprezzano. Sono italiani veri e dunque la prima reazione di fronte all’evidenza non è la serafica ammissione di responsabilità, ma la ricerca rabbiosa di un capro espiatorio, di un diversivo o almeno di un correo.
In quei delicati frangenti, dalla vicina scuola elementare affiora una classe di terza. La capeggia una maestra che intende premiare i bimbi per un compito ben fatto, offrendo loro un quarto d’ora di ricreazione. Ligi alle regole, hanno lasciato sotto il banco i palloni di cuoio e maneggiano una pallina di spugna che profuma di legalità.
Ma i padroni neo-multati dei doberman invocano la par condicio. Lì ci sono bambini che corrono senza guinzaglio né museruola: l’Autorità li punisca immediatamente. I vigili obiettano che la pallina di spugna è consentita dalla Costituzione dei Giardini, ma quelli si impuntano come dei Brunetta e minacciano di chiamare i carabinieri, scatenando una guerra tra i corpi dello Stato. Pur di evitarla i vigili si rassegnano a consegnare all’allibita maestra un verbale di cento euro.
Il nostro commosso pensiero va a lei, alla pallina, ai cani e naturalmente ai bambini. Sugli altri bipedi è meglio sorvolare”.

Beppe Minello fa un pezzo in cui si trova la cronaca completa:

“Ci sono momenti nei quali anche di fronte alla più eclatante castroneria è difficile, se non impossibile, tornare indietro. È accaduto ieri mattina a due vigili urbani in servizio nei giardini Cavour. I due hanno scelto di cedere alla burbanzosa minaccia di venire denunciati da alcuni proprietari di cani sorpresi con le loro bestiole senza museruola e guinzaglio, se non avessero applicato la stessa severità a un gruppo di alunni della vicina «Tommaseo» impegnati nell’altrettanto vietatissimo gioco della palla: «Avete multato noi, ora dovete multare anche loro. Altrimenti chiamiamo i carabinieri». Gli sventurati, evidentemente sprovvisti del manzoniano coraggio, hanno ceduto. Risultato: cento euro di multa alla sbalordita maestra Sabbatino della terza D e imbarazzo nella caserma di via Giolitti dove sono acquartierati i due vigili e su su fino al comando di via Bologna dove, è certo, un altrettanto costernato comandante Gregnanini si starà scervellando per uscire dall’imbarazzante cul de sac in cui l’hanno inopinatamente infilato i suoi uomini. Perché una multa è una multa e non c’è buonsenso che valga per cancellarla legittimamente. Oltretutto, gli scatenati, si fa per dire, bambini della terza D – una ventina e tutti tra i 7 e gli 8 anni – neanche utilizzavano uno di quei bei palloni di cuoio che se ti beccano bene di mandano lungo e disteso. Ma una soffice palla-schiuma che già dal nome incute tenerezza. Dunque, verso le 11, i bambini, che s’erano comportati particolarmente bene in aula, sono comparsi nei giardini perché premiati dalla maestra con un’uscita fuori programma: «Una cosa normale – spiega la dirigente Lorenza Patriarca, 50 anni, da 10 alla Tommaseo e da 20 nella scuola – perché quei giardini li consideriamo il nostro cortile da sempre. Ci vanno tutte le classi nell’intervallo, tranne i primini».La «Tommaseo», storica Elementare che ospita 450 bambini divisi in venti classi, 15 delle quali a tempo pieno, il cui retro, da cui sono usciti ieri i bambini, è conosciuto ovunque perché è l’esterno del Liceo Caravaggio nella fiction tv «Fuori classe» con Luciana Litizzetto protagonista, è infatti povera di cortili. È vero, nei giardini Cavour, storica testimonianza della Torino sabauda, è vietato tutto: giocare a palla, correre in bici, portare i cani non al guinzaglio e via a vietare. Ma tutti giocano, corrono e abbaiano. E vanno in bici, visto che c’è pure una stazione del bike-sharing. Ieri, i vigili sono arrivati determinati a risolvere il problema-cani, il più molesto, pare. Ma non hanno fatto i conti con i padroni che hanno minacciato di chiamare i carabinieri e di accusarli di omissioni d’atti d’ufficio se avessero ignorato i fuorilegge in brachette corte che correvano e giocavano lì vicino. «Ma sono bambini… come si fa?». «Allora multate la maestra: è lei la responsabile». Imbarazzati, i due vigili hanno compilato il verbale e con la Sabbatino sono andati nell’ufficio della dirigente Patriarca. «Erano imbarazzati – racconta -. Non abbiamo contestato la legittimità dell’infrazione perchè il divieto c’è, anche se per scoprirlo siamo dovuti andare a leggerlo, e per la prima volta, su un totem verde che avevamo sempre ignorato. I giardini vent’anni fa erano pieni di tossicodipendenti e spacciatori, poi grazie alle scolaresche, alle mamme e alle famiglie che li hanno riempiti di vita sono diventati belli e sicuri. Mi chiedo però che messaggio passi ai bambini: noi li educhiamo alla legalità, spieghiamo loro che le leggi sono cose giuste, qui invece si trovano di fronte all’assurdità e al non senso. Non c’è stato niente da fare, non potevano più tornare indietro. Ricorreremo»”.

La realtà è che la guerra fra padroni di cani e genitori di bambini in piazza Cavour va avanti da anni, come spiega La Stampa:

“Ma quella palla e quell’accesa discussione davanti a bambini rimasti a bocca aperta hanno rappresentato il punto più alto, o più basso, fate voi, di una querelle che da anni infiamma i frequentatori dei giardini Cavour. Una guerra che vede da una parte i cani e i loro padroni e, dall’altra, le ragioni di tutti gli altri. Una grossa fetta dei quali si sono addirittura organizzati nel comitato «Mamme dei giardini Cavour» che da tempo chiede a gran voce la creazione di un’area cani, visto che la vicina area dell’aiuola Balbo è vandalizzata”.

Ma almeno questa volta, c’è stato un lieto fine.

Il comandante dei vigili di Torino, Alberto Gregnanini, si è ricordato che anche lui da piccolo giocava a pallone attento ai vetri delle signore e al rombo della Gilera 300 dei civich. Ha incontrato i bambini della Tommaseo e ha dichiarato che quella multa si può annullare:

“Bambini, so che avete pensato a una colletta per pagare la multa alla maestra. Non sarà necessario. La contravvenzione non dovrà essere pagata. Ci sono gli elementi perché possa essere annullata, utilizzando i percorsi legali”.