Torino, piazza San Carlo: le bottiglie di vetro fuorilegge e gli ultrà che comandavano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Giugno 2017 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Torino, piazza San Carlo: le bottiglie di vetro fuorilegge e gli ultrà che comandavano. Le due ondate di panico che hanno provocato più di 1500 feriti in una Piazza san Carlo a Torino gremita fino all’inverosimile (30mila persone assistevano alla finale di Champions di Cardiff) sono partite da un settore preciso, “all’altezza dei civici 195-197, alla destra del maxischermo”. Gli investigatori della Digos partono da questo punto fermo: le immagini delle telecamere hanno indicato un gruppo circoscritto di tifosi juventini sui quali si stanno concentrando le indagini. Alcuni di loro sono già stati identificati, mentre sono state smentite le voci secondo cui due giovani avrebbero fatto parziali ammissioni, a proposito di una bravata.

“La nostra priorità – afferma il questore Angelo Sanna – è quella di accertare le cause che hanno scatenato il panico. Per questo motivo invitiamo tutti gli spettatori presenti nella piazza a contattarci, per aiutarci a ricostruire gli venti della serata”. Appello accolto perché in questura sono arrivate più di 4000 segnalazioni e tweet.

Molti hanno raccontato di aver sentito una o più esplosioni a lato della piazza. Petardi s’intende. Altri hanno detto di aver udito frasi minacciose. Come: «bomba, adesso scoppia». La psicosi per gli attentati terroristici ha fatto il resto, creando un contagio collettivo di panico. Ricostruzioni, queste, che trovano riscontro nelle prime note d’indagine. (Massimiliano Peggio, La Stampa)

Le bottiglie di vetro fuori-legge. Poche le possibilità di deflusso, nessuna ordinanza che impedisse la vendita di birra in contenitori di vetro, forse un problema di sottovalutazione visto che, per esempio, a Madrid lo stesso evento è stato ospitato al Santiago Bernabeu. Proprio la vendita delle bottiglie di birra è stata imputata all’amministrazione comunale che ha confermato in effetti quello che si sapeva e cioè che nessuna ordinanza di restrizione per le bottiglie di vetro è stata presa. Le bottiglie fuorilegge – c’erano capannelli di venditori abusivi  – si sono trasformate in un “tappeto” di cocci di vetri rotti, uno strazio per i malcapitati già sommersi dalla folla impazzita.