Torino, psicosi terrorismo al cinema: marocchini sordomuti si scambiano sms, spettatori in fuga

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Gennaio 2017 - 19:16 OLTRE 6 MESI FA
Torino, psicosi terrorismo al cinema: marocchini sordomuti si scambiano sms, spettatori in fuga

Torino, psicosi terrorismo al cinema: marocchini sordomuti si scambiano sms, spettatori in fuga

TORINO – Una famiglia marocchina entra nel cinema di via Livorno a Torino. Una famiglia di sordomuti che, arrivata una scena particolare del film, si scambia nell’oscurità della sala qualche sms via telefono per commentarla. Tanto basta a far scattare la psicosi terrorismo tra gli spettatori, che temendo un attentato sono fuggiti via dalla sala e hanno chiamato i carabinieri. Solo un equivoco che ha lasciato nell’imbarazzo più totale la famiglia di marocchini sordomuti la sera del 1° gennaio.

Carlotta Rocci sul quotidiano Repubblica scrive che tutto è iniziato la sera del primo dell’anno, quando come tante altre famiglie quella dei marocchini sordomuti decide di passare la serata al cinema. Il film scelto nel cinema Space di via Livorno è Passengers. La psicosi terrorismo, dopo i recenti attacchi di Berlino e Istanbul, è alta e gli spettatori guardano con sospetto la famiglia marocchina che entra nella sala. Quando poi la famiglia inizia a scambiarsi sms, una coppia impaurita si alza e fugge dalla sala, seguita da altre persone:

“Tutto è nato dalla presenza in sala di una famiglia marocchina sordomuta che, durante la proiezione del film “Passengers” di Morten Tyldum,  si è scambiata qualche messaggio su whatsapp ridacchiando per una scena un po’ osè. Risate e occhiate complici tra i componenti della famiglia seduti  a qualche poltrona di distanza sono bastate a far nascere il sospetto negli altri spettatori.

Un paio di persone si sono alzate preoccupate e subito dopo l’intera sala si è svuotata lasciando la famiglia marocchina incredula e un po’ imbarazzata. Qualcuno ha addirittura chiamato i carabinieri.  Non è servito più di un minuto ai militari per capire che si era trattato di un enorme equivoco segno di un clima di tensione alimentato dagli ultimi attentati”.