Torino, stupro in famiglia/ La moglie difende il marito arrestato

Pubblicato il 30 Marzo 2009 - 13:26 OLTRE 6 MESI FA

La moglie del 64enne arrestato a Torino, il Fritz italiano, con l’accusa di aver violentato la figlia di 34 anni da quando ne aveva 9, non ha ottenuto il permesso di visitare in carcere il marito.

La donna continua a difenderlo e a ripetere che «è un buon padre, e non ha mai toccato con un dito le figlie». La donna si è recata dall’avvocato Antonio Genovese per chiedergli di aiutarla nella sua richiesta di visita, ma il pm Paolo Scafi gliel’ha negata di nuovo, probabilmente perché il magistrato intende ancora sentire separatamente l’uomo e i familiari prima di farli incontrare.

È in carcere pure il figlio di 41 anni, accusato di aver abusato anche lui della sorella Laura e delle sue 4 figlie. Sua moglie, invece, ha un atteggiamento molto diverso da quello della suocera e avrebbe espresso l’intenzione di chiedere il divorzio, forse anche per ottenere l’affidamento delle figlie di 6, 11 e 17 anni che sono state allontanate da casa, mentre la figlia maggiorenne già vive per conto suo.

Ci si chiede come sia stato possibile che nessuno abbia compreso che un padre ha iniziato a violentare la figlia maggiore, Laura, quando aveva appena 9 anni.

Indifferenza? Casualità? Impossibilità a entrare nell’intimità di una famiglia? Eppure quella bambina diventata donna nel letto di suo padre non è mai stata completamente sequestrata tra le mura domestiche.

Tanti – insegnanti, assistenti sociali, forze dell’ordine, vicini di casa – per motivi diversi hanno avuto a che fare con lei e con il padre padrone. Scorrendo le pagine della vita passata e quelle degli ultimi anni si scoprono tanti incontri con il mondo esterno, il che rende più difficile capire l’orrore che si consumava in quella casa.