Gli mozza la mano, lo massacra e lo uccide con un coltello da macellaio

Pubblicato il 30 Settembre 2011 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Massacro in strada a Torino: scoppia una lite, due uomini si picchiano, si inseguono, uno estrae un coltello da macellaio di 30 centimetri, colpisce brutalmente e ripetutamente l’altro, gli mozza una mano. Poi lo finisce e lo lascia lì in una pozza di sangue. Sono le 21.15 e tutto avviene sotto gli occhi sgomenti della gente affacciata ai balconi di Via Chivasso, civico 10, che urla “lascialo, smettila, non lo uccidere”.

L’uomo però non si ferma. Prima amputa una mano alla vittima, Gheorghe Cimpoesu di 22 anni, “con una certa calma, una certa precisione” scrive ‘La Stampa’. A chi tenta di fermarlo punta il coltello contro. Continua a massacrare la sua vittima, finché non gli infligge il colpo finale: gli trafigge il volto con la lama, poi colpisce in mezzo al cranio. La vittima, quasi cadavere, si contorce e inizia a respirare sempre più debolmente, in mezzo al sangue e tra le urla della gente. Il “macellaio” scappa. Poi arrivano i carabinieri che tentano di tamponare le ferite ma non c’è niente da fare. Alcuni testimoni denunciano i ritardi nei soccorsi, che sarebbero arrivati dopo 20 minuti.

Ora si cerca il carnefice: l’identikit parla di un uomo tra i 25 e 35 anni, capelli biondi, occhi azzurri, corporatura robusta. Si cercano anche due donne che avrebbero accompagnato il carnefice senza prendere parte all’aggressione.

La vittima è un giovane rumeno con piccoli precedenti penali e non aveva una dimora fissa. Alla sua identificazione i Carabinieri sono arrivati tramite le impronte digitali e le testimonianze di alcuni conoscenti.

Nella zona del delitto, in un cassonetto dell’immondizia, gli investigatori hanno recuperato un coltello che, pero’, ritengono non sia l’arma usata dall’assassino. Il coltello, infatti – stando ai primi accertamenti – non presenta tracce di sangue e non corrisponde alla descrizione fatta da alcuni testimoni, che hanno parlato di una scimitarra con una lama lunga circa mezzo metro. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, Cimpoesu ha tentato di sottrarsi all’aggressione ed e’ fuggito; dopo qualche decina di metri, pero’, e’ inciampato ed e’ stato raggiunto. L’assassino lo ha colpito con grande violenza, tagliandogli la mano proprio nel corso dell’aggressione. Si e’ poi allontanato con calma, nella stessa direzione dalla quale era arrivato, facendo perdere le tracce.