Torino, una guardia giurata spara e uccide la ex moglie: la coppia si era separata da alcuni mesi

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 7 Maggio 2021 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA
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Torino, una guardia giurata spara e uccide la ex moglie: la coppia si era separata da alcuni mesi (foto ANSA)

Omicidio a Torino dove una guardia giurata, Massimo Bianco, ha ucciso la ex moglie sparandole alcuni colpi di pistola. L’omicidio è avvenuto nel palazzo dove vivevano entrambi. L’uomo avrebbe aspettato la ex sul pianerottolo e poi, una volta che la donna è scesa dall’ascensore, l’avrebbe freddata con cinque colpi di pistola.

Aggiornamento ore 18:02.

Guardia giurata spara e uccide la ex moglie a Torino: la coppia aveva due figli

La vittima, Angela D’Argenio, aveva 48 anni. Si era separata dal marito, 50 anni, da alcuni mesi, secondo quanto si è appreso sul posto, ma l’uomo era rimasto a vivere nello stesso condominio per restare vicino ai figli, di 25 e 16 anni.

“L’avevo vista dieci minuti prima – racconta in lacrime un’amica, parrucchiera in un negozio vicino – l’avevo salutata mentre rientrava a casa con le borse della spesa. Poi ho sentito i colpi di pistola. L’omicidio è avvenuto in palazzo di corso Novara 87, nella parte nord della città, non lontano dal Cimitero Monumentale.

Uccide la ex moglie in un agguato con 5 colpi di pistola

I poliziotti hanno trovato la guardia giurata nel suo appartamento al sesto piano, dove era andato a vivere dopo la separazione della coppia, nell’estate scorsa. Ha usato la pistola d’ordinanza sparando almeno cinque colpi sul pianerottolo al quarto piano nello stesso condominio, dove abitava la vittima, con il figlio minore di 16 anni, e dove vive, nell’altro appartamento, la figlia di 25, madre di una bambina, con il compagno.

Bianco avrebbe sparato alla ex moglie appena uscita dall’ascensore. La figlia non era in casa, ma al lavoro in un negozio della zona. “Non c’era stata nessuna avvisaglia di questa tragedia – racconta il compagno della 25enne – anche dopo la separazione avevano continuato ad andare d’accordo. Le indagini sono coordinate dalla pm Francesca Traverso.