Torino. Uomo ucciso a coltellate, arrestati due fratelli pregiudicati
Sono due e sono stati arrestati dalla polizia, i responsabili dell’omicidio di Mario Di Gloria, l’uomo di 48 anni ucciso mercoledì sera davanti a un bar in via Cravero a Torino, nel quartiere Barriera di Milano.
Sono due fratelli di Torino, Maurizio e Antonio D’Ambrosio, pregiudicati, rispettivamente di 34 e 33 anni, a essere stati fermati questa notte dagli agenti della squadra mobile per l’omicidio di Mario Di Gloria. I due sono stati riconosciuti grazie ai filmati delle telecamere installate a sorveglianza del bar ”Harmony” di via Cravero angolo via Pergolesi, davanti al quale è avvenuta l’aggressione al termine di un litigio del quale non sono state ancora rese note le ragioni.
Gli assassini sono stati individuati in un casolare di Saluggia (Vercelli) di loro proprietà, dove sono stati recuperati anche due coltelli da cucina, probabili armi usate per uccidere. Erano fuggiti dal quartiere in cui abitano anche loro su due mezzi diversi, tra cui un furgone Fiat Scudo che è stato riconosciuto dagli investigatori. Soltanto Maurizio, invalido al 100%, ha ammesso di aver accoltellato Di Gloria, mentre Antonio, di professione idraulico, ha negato di averlo fatto.
E sulo movente è ancora mistero. Un furto in casa, un regolamento di conti tra criminali di quartiere: sono queste due ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti che indagano sull’omicidio di Mario Di Gloria. Non sono, però, escluse altre piste per spiegare il movente che ha portato i fratelli Maurizio e Antonio D’Ambrosio a ucciderlo.
L’ipotesi del furto che la vittima avrebbe perpetrato nell’abitazione dei suoi carnefici, sempre nel quartiere Barriera di Milano, è stata riportata questa mattina da alcuni quotidiani sulla base di testimonianze raccolte sul luogo dell’omicidio, ma non è stata confermata dagli investigatori. Resta aperta anche la pista delle attività illecite di entrambe le parti, visto che tutti sono pregiudicati.
Di Gloria era stato fermato solo un mese fa per una storia di spaccio, mentre i fratelli D’Ambrosio hanno precedenti per piccoli reati. Non è escluso che avessero qualche affare in comune. Infine, resta aperta la pista della discussione per futili motivi.