Torino. Vincenzo Denaro arrestato per omicidio Antonio Pisano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2014 - 12:18 OLTRE 6 MESI FA
Torino. Vincenzo Denaro arrestato per omicidio Antonio Pisano

Torino. Vincenzo Denaro arrestato per omicidio Antonio Pisano

TORINO – Vincenzo Denaro è stato arrestato la mattina dell’11 marzo per l’omicidio di Antonio Pisano, pregiudicato per traffico internazionale di droga ucciso a colpi di pistola in strada a Torino il 21 novembre 2012. Denaro è accusato dell’omicidio ed era già in carcere da giugno con l’accusa di traffico di droga.

La vittima aveva precedenti per traffico internazionale di droga ed era stata un sorvegliato speciale fino al 2011. Denaro invece è considerato legato al clan dei catanesi, autore di rapine a mano armata in Germania e in Italia, in carcere più volte con accuse che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso, la ricettazione e il riciclaggio.

Secondo la ricostruzione della polizia, il 21 novembre 2012 i Pisano e Denaro si erano incontrati in un bar a Torino. Dopo una discussione, si allontanarono di qualche centinaio di metri e Denaro esplose sei colpi di pistola che uccisero Pisano. Prima di fare fuoco gli avrebbe detto la frase “Questi ti dovrebbero bastare”. Il movente sarebbe legato al traffico di stupefacenti.

A inchiodare Denaro durante le indagini sono state testimonianze, tabulati e intercettazioni. Dopo l’omicidio di Pisano, ha ricostruito la Polizia, non era rientrato a casa: era sparito per un mese recandosi in Francia, in Spagna e in Sicilia. Poi era tornato a Torino, dove è rimasto fino allo scorso 10 giugno, quando è stato arrestato per traffico di droga dopo due mesi di latitanza. La mattina dell’11 marzo in carcere gli è stato notificato il nuovo ordine d’arresto relativo all’omicidio di Pisano. L’inchiesta è stata coordinata dal pm Alessandro Aghemo.

Denaro ha alle spalle numerosi trascorsi penali. I primi risalgono al 1972. Nel suo passato figurano contestazioni per associazione per delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona a scopo di rapina, tentato omicidio, reati contro il patrimonio (rapina, ricettazione, riciclaggio ed estorsione) e violazioni della legislazione sugli stupefacenti e sulle armi.

Ritenuto vicino al clan mafioso dei catanesi, nel 1985 era stato arrestato per favoreggiamento nei confronti del latitante Salvatore Ercolano; nel 1989 un nuovo arresto per il tentato omicidio di un agente di custodia; poi la condanna per una serie di rapine a mano armata avvenute in Germania e per una rapina ad un orafo di Vicenza nel corso del quale il suo complice era morto durante un conflitto a fuoco. Nel 2005 un nuovo arresto per rapina a Torino, a cui seguì una condanna a quattro anni.