Totòtruffa alla nigeriana: liquido magico ‘crea-banconote’, ma prete di Alghero non ci crede

Pubblicato il 5 Luglio 2010 - 17:47 OLTRE 6 MESI FA

Hanno fatto credere a un anziano sacerdote di Alghero di aver ricevuto una donazione di tre milioni e mezzo di dollari da una ricca ereditiera della Costa d’Avorio. Un dono, avevano cercato di far intendere due cittadini nigeriani finiti in manette con l’accusa di truffa aggravata, destinato alle opere di carità della parrocchia, che in realtà si è rivelato un’esca per estorcere circa quindicimila euro all’anziano prelato.

Il blitz degli agenti della Squadra mobile della Questura di Sassari, scattato sabato pomeriggio, ha portato all’arresto di Ola Rotimi George, 35 anni, e Sebastine Richard Onukugha, di 30, mentre un terzo nigeriano è stato denunciato. Dopo uno scambio di mail scritte in inglese e di telefonate, in cui i truffatori hanno chiesto al sacerdote 15.000 euro per le pratiche necessarie a ritirare la donazione, due giorni fa i due hanno dato appuntamento al prelato in un B&B di Porto Torres.

Il prete inizialmente ha creduto alla storia e ha versato il denaro, poi, grazie a un parrocchiano a cui aveva parlato della strana donazione, ha capito che stava per finire in trappola e si è rivolto alla Polizia. Sabato pomeriggio il prete, accompagnato da un parrocchiano, è andato all’appuntamento con i nigeriani. I due si sono presentati come ”un rappresentate di una banca e un funzionario del governo” della Costa d’Avorio.

Al sacerdote hanno mostrato una valigia con banconote false, le mazzette di dollari erano in realtà dei pezzi di carta fotocopiati: un modo, hanno spiegato i truffatori all’anziano prete, per eludere i controlli alla dogana. Per far “resuscitare” il denaro, il sacerdote avrebbe dovuto immergere le finte banconote in un liquido particolare, operazione effettivamente compiuta con successo dai due nigeriani che hanno mostrato dollari veri.

Prima del blitz della polizia all’interno del B&B, i due avevano chiesto al prelato altri 1.500 euro per andare a Milano a comprare un’altra bottiglia del liquido ”miracoloso” che avrebbe trasformato con un procedimento chimico la carta straccia in denaro vero. Gli agenti hanno sequestrato i soldi, i telefoni cellulari e una carta d’identità falsa.