Trecate da 500 anni paga per un sacerdote “comunale”: sindaco dice basta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Aprile 2015 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA
Trecate da 500 anni paga per un sacerdote "comunale": sindaco dice basta

Trecate da 500 anni paga per un sacerdote “comunale”: sindaco dice basta

NOVARA – Da 500 anni un sacerdote “comunale” viene pagato dall’amministrazione di Trecate, nella provincia di Novara, per celebrare messe e funerali. Un ruolo che il Comune istituì il 17 settembre 1515, quando Zanino De Sassi lasciò del denaro al Comune per l’istituzione del cappellano comunale. Ora però il sindaco Enrico Ruggerone, che ha posto il Comune sotto spending review, ha avvisato la diocesi che non si farà più carico del pagamento del cappellano.

Elisabetta Fagnola su La Stampa spiega che negli ultimi 500 anni il Comune ha sempre pagato il sacerdote:

“Così è stato senza interruzione per 500 anni e solo pochi giorni fa la giunta del sindaco Enrico Ruggerone si è ritrovata di nuovo tra le mani quell’accordo, da rinnovare ogni anno: «Il cappellano era pagato da noi, faceva parte del nostro personale – racconta il sindaco -, aiutava in parrocchia, celebrava messe e funerali, la comunità si faceva carico dei suoi servizi». L’ultimo è morto una decina d’anni fa e nel 2004 si è passati a una più moderna convenzione: 11.362 euro l’anno dal Comune alla parrocchia per onorare l’antico lascito, all’incirca lo stipendio del «sacerdote civico» che non c’era più. Il testamento non è mai stato messo in discussione, fino a oggi: in tempo di spending review, la spesa per il cappellano che non c’è si è fatta pesante, anche se quella somma negli anni è diventata un contributo pubblico alle attività sociali della parrocchia”.

Monsignor Fausto Cossalter, vicario della diocesi di Novara, spiega che la nascita del cappellano nacque per assicurare un funerale a tutti i trecatesui, anche i più poveri:

“Nel 2004 il sindaco dell’epoca, Pierpaolo Almasio, aveva perfino chiesto un parere legale: «Sarebbe stato possibile solo uno scioglimento consensuale» racconta ora. Difficile calcolare quanto le casse pubbliche, in 5 secoli, abbiano sborsato: se il valore dato all’incarico è stato mantenuto più o meno costante nel tempo, moltiplicando 11 mila euro per 500 anni risulterebbe una spesa di 5,5 milioni; e lo storico dell’economia Valerio Castronovo, a cui abbiamo chiesto una valutazione, pur con tutte le riserve del caso commenta che «il ragionamento fila».”

Il sindaco Ruggerone però spiega che in tempi di spending review quella spesa non è più sostenibile:

“«Immagino che il lascito a questo punto sia stato ampiamente estinto – commenta il sindaco Ruggerone -, anche se il cappellano era un servizio importante, ora il problema è rispettare il patto di stabilità». Un problema più moderno: «Quella spesa era inserita nel capitolo del personale e per Trecate, anche se sotto organico, era notevole, abbiamo chiesto così alla diocesi di ridurre il contributo a 4 mila euro». Se ne parlerà in consiglio comunale: «La questione è da approfondire – commenta Roberto Varisco, consigliere Idv – per capire se si può estinguere. Sarebbe meglio dare direttamente i soldi alle associazioni». I fondi verranno investiti nel sociale, assicura monsignor Cossalter: «È un contributo simbolico, ma permette alla comunità di onorare ancor il testamento»”.