Treni soppressi “causa neve”: misure preventive per fiocchi mai caduti

Pubblicato il 10 Febbraio 2012 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA

Roma: binari sotto la neve (foto Blitzquotidiano)

ROMA – Chiusura preventiva delle linee ferroviarie e riduzione del numero di convogli. Questo è il “Programma neve” di Trenitalia. Che tradotto dal linguaggio burocratico a quello dei pendolari e degli sfortunati viaggiato significa: treni soppressi senza preavviso, pesanti ritardi e forti disagi per chi viaggia. Una prevenzione, quella di Trenitalia, che nega però l’evidenza. Davanti all’assenza di neve ed alle mancate precipitazioni, accade che i treni vengano comunque soppressi o subiscano ritardi.

A risentire di più dei disagi “da prevenzione” sono sicuramente i pendolari. Abituati magari ai disservizi, stancamente si lamentano tra compagni di viaggio occasionali che conoscono nel tragitto quotidiano casa-lavoro o casa-università. Ed è quel preventivo che al viaggiatore proprio non va giù. Specialmente se poi dal ritardo, magari non giustificato, dipende il proprio posto di lavoro.

Ancor più difficile pensare che i treni, che circolano su binari stabiliti, rimangano più bloccati della situazione nelle autostrade, da cui Tir e mezzi pesanti sono stati deviati. Alcuni tratti poi sono stati chiusi alla circolazione, mentre in quelli ancora aperti ma innevati si può circolare solo con catene o gomme termiche. Ma sulle autostrade non si gestisce una rete unica e collegata di mezzi, bensì la volontà e la necessità del singolo. La rete di Trenitalia invece dovrebbe essere collegata e ben organizzata.

Il malcontento però abbandona i freddi vagoni dei treni regionali e non per giungere sul web, dove social network come Facebook e Twitter danno sfogo alla rabbia mista rassegnazione ed incredulità. Scrive su Fb Pepy: “In tutte le altre nazioni se nevica i treni sono gli unici regolari. In Italia sono i primi ad essere soppressi, figuriamoci con gli altri mezzi… Ma noi pendolari come ci dobbiamo muovere… con il “T.S.” (equivalente Tacchi e Suole)?”.

“E ora mi metto a piangere…treno cancellato.posso prendere solo la freccia rossa arrivare a roma e sperare ke i treni x civitav partano…ma li ia nevica…VOGLIO PIANGERE!!!”, scrive Manuela su Fb. E ancora Marco da Firenze sul suo profilo di Facebook: “Firenze non nevica.. Bologna non nevica.. eppure treni soppressi e ritardi.. secondo me se n’approfittano con la scusa dell’allerta neve, semplicemente perché ogni treno soppresso risparmiano una cifra.. ci vorrebbe ma una bella denuncia per interruzione di pubblico servizio!”

Luca è decisamente arrabbiato: “Altra giornata di passione x noi poveri pendolari dei treni, x 2, dicasi DUE, dita di neve (abbondantemente preannunciate sui media) le FERROVIE DELLO STATO comprese le “Efficientissime” TRENORD, che proprio 2 giorni fa avevao sbandierato sul TG Regionale, il fatto che erano in grado di garantire il funzionamento dei loro mezzi (in effetti la volta precedente ci erano riusciti…) stamattina sono andate in TILT!!! Dovrebbero togliere 1000 EURO x ogni treno in ritardo o cancellato sia a “Sua Eminenza” l’AD di Trenitalia Moretti che a quello di TRENORD e, se, entro un anno, non riescono a garantire l’efficenza, un bel calcio in ****, senza la liquidazione milionaria, allora sì che i risultati si vedrebbero, con pure dei risparmi x le società, altro che aumentare il biglietto!!!!”.

Non senza motivo i pendolari accusano Trenitalia. E pensare che Mauro Moretti si era detto pronto a fronteggiare l’emergenza neve, dopo aver dichiarato che nella nevicate di venerdì 3 febbraio solo 8 treni erano rimasti fermi. Sì, fermi in mezzo al nulla per ore, mentre gli altri venivano cancellati e soppressi nelle stazioni italiane, anche in quelle dove la neve non s’era vista.

Che ci siano dei problemi di organizzazione nel complesso sistema ferroviario italiano non ci sono dubbi. Gestire il flusso dei treni non è facile, specialmente se un ritardo ne innesca inevitabilmente altri a cascata. Ma che un treno sia cancellato o porti pesanti ritardi se la neve non c’è, e che uno scambio vada in tilt se raggiunto dal freddo.

A sua discolpa Trenitalia potrebbe dire: i nostri avvisi erano stati diramati dal sito già dal giorno precedente all’arrivo del violento blizzard. Insomma Ferrovie dello Stato sa come “addolcire la pillola” ai malcapitati passeggeri. E’ pur vero che una tale ondata di neve e gelo in Italia era forse inaspettata, ma un piano di emergenza dell’azienda di trasporto nazionale su binari non può risolversi con la paralisi del traffico ferroviario di un intero paese. Specialmente se su alcune tratte la neve non è mai arrivata.