Trenitalia, sconti ai viaggiatori per le elezioni: ma ottenerli non sarà facile

Pubblicato il 19 Febbraio 2013 - 11:16| Aggiornato il 14 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Vuoi tornare a casa a votare per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio? Trenitalia garantisce sconti del 70% sui biglietti dei Frecciarossa e del 60% sui treni regionali. Gli sconti sono possibili grazie all’accordo firmato col ministero dell’interno, ma per i passeggeri ottenerli non sarà affatto facile.

L’ordine, scrive il Fatto Quotidiano, non può essere eseguito per telefono né online, ma solo di persona in biglietteria. Il motivo? Bisogna esibire la propria tessera elettorale, insomma dimostrare che andrai a votare. Tanto che al ritorno insieme al biglietto dovrai esibire al controllore la tessera elettorale timbrata.

Il Fatto Quotidiano scrive

“Il call center di Trenitalia, interpellato da Ilfattoquotidiano.it conferma: per usufruire della riduzione bisogna recarsi esclusivamente in biglietteria o in una agenzia di viaggi muniti di documento di identità e tessera elettorale. E andare alla biglietteria automatica per evitare le file chilometriche è inutile. Bisogna obbligatoriamente presentarsi davanti al bigliettaio in carne e ossa. Chi lavora o comunque non ha tempo di recarsi in stazione e mettersi pazientemente in coda, ha una sola alternativa: andare in una agenzia di viaggi. Mica una qualsiasi, deve essere una di quelle che utilizzano il sistema di prenotazione cartaceo e non solo web. E, ovviamente, il viaggiatore deve pagare i diritti di agenzia come per qualsiasi altro biglietto. Nessuna esenzione per le tariffe agevolate pro-voto”.

Il quotidiano continua spiegando che la stessa Trenitalia poi si contraddice sull’autocertificazione. Sul sito web di Trenitalia si spiega che i viaggiatori non in possesso della tessera elettorale possono produrre un’autocertificazione, a patto che al ritorno siano muniti della tessera, ma non tutto va come scritto, spiega il Fatto Quotidiano:

“Solo che poi, nei fatti, ciò non avviene: gli operatori del call center infatti spiegano che l’autocertificazione non viene accettata. Al massimo può essere accettata una copia della tessera elettorale, ma nessuna dichiarazione sostitutiva. Non si può dunque dire che la procedura scelta dall’azienda statale sia agevole per i consumatori”.