Treno Andora. Chi paga i 2,5 mln? Lite e scaricabarile tra Comune e Ferrovie

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2014 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA
Treno Andora. Chi paga i 2,5 mln? Lite e scaricabarile tra Comune e Ferrovie

Treno Andora. Chi paga i 2,5 mln? Lite e scaricabarile tra Comune e Ferrovie

ROMA – Treno Andora. Chi paga i 2,5 mln? Lite e scaricabarile tra Comune e Ferrovie. “Complimenti”. “Grazie signor sindaco, ora le manderò la fattura”. Dopo 12 ore di lavoro la locomotiva del treno, imbragata e trattenuta da portentosi bracci meccanici in un’operazione stile Concordia, inizia miracolosamente a muoversi sui binari liberando la ferrovia ad Andora: applausi e oh di meraviglia tra gli astanti, il sindaco e il responsabile delle Ferrovie, invece, iniziano a litigare. Chi paga il conto da 2,5 milioni ? Questo il dialogo tra Franco Floris, sindaco di Andora, e Michele Mario Elia, numero uno di Rfi (la società di Ferrovie che gestisce la rete), come riferito dal cronista de La Stampa:

“La fattura, ma siete matti? Siete una Spa, un privato, tocca a voi. Al massimo, in quanto Ferrovie dello Stato, rivolgetevi allo Stato”. “Perché, voi non fate parte dello Stato?”. “No, noi siamo il Comune”. “Ah, però ci siete franati addosso”. “Noi qui non siamo proprietari di niente, è franato un parcheggio privato…”. “…autorizzato dall’amministrazione comunale”. “Noi? Voi, piuttosto: il 30 per cento del costone franato è del proprietario della casa e del parcheggio, ma il 70 per cento è delle Ferrovie. Quale parte è franata prima? Quindi se c’è qualcuno che può chiedere i danni, è il Comune”. (Giuseppe Salvaggiulo, La Stampa)

Tardivi ma spettacolari, rimozione dei vagoni pericolanti e ripristino dell’unica linea ferroviaria disponibile della costa ligure (il 10 marzo dovrebbe riaprire) è finita in rissa e scaricabarile istituzionale. Finirà a carte bollate e avvocati: Ferrovie ha fatto già denuncia contro ignoti e si dichiara parte lesa accusando , il Comune si dichiarerà parte civile nel processo. Chiamata in ballo anche la Regione Liguria (avrebbe dato assicurazioni nel vertice al ministero delle Infrastrutture col ministro Maurizio Lupi) che però si adegua al clima di larga condivisione: “Ma noi non abbiamo mai detto che avremmo pagato – spiega l’assessore Raffaella Paita – anche perché non abbiamo disponibilità. La nostra disponibilità è diversa: se il governo ci dà altri fondi per riparare i danni dell’alluvione, possiamo utilizzarne una parte per questa emergenza. Una partita di giro su fondi che non abbiamo e non sappiamo nemmeno se ci saranno. Nulla di più”.