MILANO – Tra lo sciopero Orsa, la neve e il malfunzionamento del software si prospetta una domenica 16 dicembre da incubo per chi viaggia con Trenord in Lombardia. Ritardi e soppressioni con la circolazione dei treni ridotta al minimo, nel giorno festivo non ci sono fasce di garanzia, e nuovi pesanti disagi dopo la soppressione di 200 treni di sabato 15 dicembre, riporta il Corriere della Sera.
SCIOPERO SENZA FASCIA GARANZIA – A pesare ulteriormente dopo una lunghissima settimana di pesanti disagi per i 700mila pendolari di Trenord arriva lo sciopero indetto dall’Orsa, con Trenord che sul so sito annuncia: “Dalle ore 03.00 di domenica 16 dicembre 2012 alle ore 02.00 di lunedì 17 dicembre 2012, l’organizzazione sindacale Or.S.A. – Segreteria Regionale Lombardia – ha indetto uno sciopero che interessa il personale Trenord, sia su rete Ferrovienord che su rete Rfl. Durante lo sciopero non sono previste fasce orarie di garanzia, in quanto giorno festivo”.
200 TRENI SOPPRESSI SABATO – Su quasi 1400 corse previste dall’orario per sabato 15 dicembre ben 200 treni sono stati soppressi da Trenord. Il 66% dei convogli è arrivato in orario o con ritardi contenuti entro i 7 minuti, mentre un treno su quattro ha subito ritardi dai 10 minuti ad oltre 1 ora. La neve ha aggravato la situazione sulle linee Milano Mantova, Milano Como Chiasso, Milano Bergamo via Cairate e sulla S9 Albairate Seregno, con disagi fino alle 14 del 15 dicembre.
PENDOLARI IN OSTAGGIO – Il treno regionale 2659 per Mantova sarebbe dovuto partire dalla Stazione Centrale di Milano alle 17,15, ma alle 20 di sabato era ancora fermo a Greco Pirelli, scrive il Corriere della Sera, che riporta le dichiarazioni dei pendolari esausti e “in ostaggio”:
“Siamo in ostaggio, nessuno ci dà notizie – ha detto al telefono da quel treno la pendolare Michela. – Ho chiamato anche i carabinieri. Mentre ancora la gente saliva, il treno è partito con due porte aperte”. Scene dalla Babele che le ferrovie lombarde sono diventate da domenica scorsa. Quel regionale, che nel frattempo aveva “accorciato” a Cremona la sua destinazione finale, era stato trasformato, per un tortuoso giro, nel treno numero 71296 fino a Greco: qui ferrovieri trafelati hanno messo rimedio ad un guasto per poi ripartire, con la sigla 81523.
Da Lambrate in avanti il regionale ha recuperato la sua “identità”, il numero 2659: ma ha limitato a Cremona la sua destinazione, con buona pace di chi doveva andare a Mantova. “C’è esasperazione, è una questione di ordine pubblico di cui investire i prefetti” dice Alessia Manfredini, pendolare e consigliere comunale Pd a Cremona”.