Trieste, alici solo in dialetto: multato pescivendolo

Pubblicato il 8 Dicembre 2009 - 19:40 OLTRE 6 MESI FA

Il cartello diffuso su Facebook

Aveva esposto il nome del pesce solo in dialetto ma è stato multato: protagonista della vicenda un pescivendolo ambulante triestino che aveva scritto “sardoni” e “caperozzoli” per indicare alici e vongole.

La multa di 1.167 euro è stata comminata dalla Capitaneria di Porto di Trieste: a norma di legge, è infatti obbligatorio indicare il nome del prodotto anche in italiano. Questo serve a tutelare i consumatori.

L’episodio ha suscitato subito polemiche e la discussione è arrivata persino su Facebook, dove è stato diffuso un cartello che difende la scelta del pescivendolo.

«Quel giorno – ammette Guido Doz, presidente regionale di Agci pesca e titolare con fratello Michele della rivendita – abbiamo preparato in velocità il banco e abbiamo sbagliato perché la normativa ci obbliga ad usare per le indicazioni commerciali i nomi dei pesci in lingua italiana. Però la tolleranza da parte della Capitaneria è pari a zero».