Trieste, in trattoria bevono brillantante al posto della grappa. Ricoverati cinque professori svizzeri

Pubblicato il 2 Giugno 2010 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA

Un forte bruciore che scende nello stomaco, poi il dolore si fa insopportabile. Non è il classico effetto di una grappa o di un caffè corretto. Quello servito come digestivo a fine pasto è brillantante, una sostanza altamente tossica che serve per lucidare piatti e bicchieri nella lavastoviglie. Il caso di avvelenamento è avvenuto nella trattoria “Alla Sacchetta” di Trieste. Le vittime, cinque professori della facoltà di Architettura dell’università svizzera di Lucerna, sono stati ricoverati all’ospedale di Cattinara ma due di loro già sono stati dimessi.

Mi rendo conto che – dice un professore – sono cose possono succedere. Ma quello che non capisco è come mai quando ci siamo sentiti male, la donna che era in cucina non voleva nemmeno consegnarci i campioni dei liquidi. Perché era fin troppo chiaro che si era trattato di un errore”. I docenti erano andati nella trattoria per mangiare del pesce al termine di una tappa del loro viaggio di studio con destinazione Lubiana.

A causare l’incidente sono state due taniche identiche: una conteneva grappa della casa, l’altra brillantante. Entrambe erano sotto il bancone del bar della trattoria. E la cameriera, nell’andare a riempire i bicchierini, ha preso quella sbagliata.

“Avevamo mangiato bene e per chiudere la serata abbiano ordinato grappe e caffè. La cosa che mi è dispiaciuta è che per far chiamare il 118 abbiamo dovuto insistere. Perché al momento chi era nella trattoria non voleva credere alle nostre parole. Stavamo male. Quel liquido ci stava perforando lo stomaco” ha affermato il professore svizzero.

I poliziotti della squadra volante e i finanzieri intervenuti sul posto hanno ricostruito l’accaduto, verificando la somiglianza delle due taniche, ma scoprendo anche che la grappa della casa contenuta in una delle taniche era senza etichetta. Per la barista, S.V., 37 anni, è scattata una denuncia per lesioni colpose.