Trifone Ragone-Teresa Costanza, Ruotolo e gli amici…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Ottobre 2015 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA
Ragone-Costanza, gli amici: "Ruotolo ci chiese di mentire"

Teresa Costanza e Trifone Ragone

PORDENONE –Giosuè Ruotolo ci ha chiesto di mentire”: questo, secondo il Gazzettino, è quanto hanno detto durante la trasmissione “Chi l’ha visto” due amici di Giosuè Ruotolo, l’unico indagato per l’omicidio avvenuto a Pordenone di Teresa Costanza e Trifone Ragone. 

La coppia di fidanzati venne freddata a colpi di pistola lo scorso 17 marzo. Teresa e Trifone erano nella loro auto parcheggiata davanti al Palasport di Pordenone. E proprio da lì sarebbe passata l’Audi A3 di Ruotolo.

Secondo quanto è emerso durante l’ultima puntata di “Chi l’ha visto?” Ruotolo avrebbe chiesto a due amici di non dire nulla della sua presenza sul luogo del delitto. Inoltre durante la trasmissione è stato letto un messaggio inviato dalla fidanzata a Ruotolo: “Hai fatto qualcosa che non mi hai detto?”.

Ecco i cinque elementi che, scrive il Gazzettino, mettono nei guai Ruotolo: 

  1. IL LUOGO DEL DELITTO L’agguato a Trifone Ragone e Teresa Costanza avviene tra le 19.40 e le 19.50 del 17 marzo nel parcheggio del palasport, dal lato di via Amendola. I fidanzati sono in auto, una Suzuki Alto. Lei sta per mettere in moto, lui si è appena seduto al suo fianco quando il killer si avvicina e scarica sei colpi di pistola. L’Audi A3 di Giosuè Ruotolo resta 8 minuti nel parcheggio. Si allontana subito dopo il delitto.Difesa.

  2. LE PALESTRE A metà gennaio Ruotolo si iscrive alla palestra fitness, dove Ragone si allena agli attrezzi. Per i tesserati l’accesso è libero, non viene registrato. Ha pagato due abbonamenti e dopo il delitto ha cambiato palestra.

  3. L’AUTO Uno dei testimoni che scambia il rumore degli spari per petardi indica un’Audi A3 grigia che si allontana dal parcheggio. La testimonianza trova conferma nelle telecamere, che riprendono un’auto con un fanalino anteriore rotto e altri segni distintivi.

  4. IL PERCORSO L’auto sfugge alle telecamere per 7 minuti. Il buco temporale viene calcolato visionando le riprese di due impianti: quello davanti al Kennedy e quello all’incrocio di via San Quirino. L’auto può essersi fermata solo nel parcheggio dell’auditorium.

  5. IL LAGHETTO I sommozzatori scandagliano il fondale. Ripescano prima il caricatore, poi il resto della Beretta. Le prove di sparo confermano che è l’arma del delitto. Il killer attraversa il parco e getta l’arma nel laghetto. Per la difesa Ruotolo non arriva fino al laghetto, ma si ferma prima della casetta di legno usata come toilette.