Trifone Ragone-Teresa Costanza, testimone: “Vidi e cominciai a tremare”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2016 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA
Trifone Ragone-Teresa Costanza, testimone: "Vidi e cominciai a tremare"

Trifone Ragone-Teresa Costanza, testimone: “Vidi e cominciai a tremare”

UDINE – E’ stata la prima a vedere i corpi di Trifone Ragone e Teresa Costanza, il 17 marzo del 2015. Ed è stata la prima testimone del processo contro Giosuè Ruotolo. E’ l’insegnante di yoga che quella sera, nel parcheggio della palestra di Udine, ha notato i due corpi nella macchina parcheggiata accanto alla sua.

“Avevo l’auto vicino a quella dei ragazzi, dal lato del passeggero”- Ha spiegato che all’inizio aveva pensato a due ragazzi appartati, la portiera del lato passeggero era accostata, non chiusa. “Sentii degli scricchiolii sotto le scarpe, non erano sassi – ha ricordato – Mi sono avvicinata per chiedere se potevano chiudere la portiera e ho notato la gamba del ragazzo. Ho fatto il giro dell’auto, il viso della ragazza era appoggiato al finestrino, il ragazzo era insanguinato. Ho cominciato a tremare…”.

Giosuè Ruotolo, il militare campano di 27 anni, è l’unico imputato per l’omicidio della coppia di fidanzati di 30 e 28 anni uccisi a Pordenone la sera del 17 marzo 2015 nel parcheggio del Palazzetto dello sport. Le immagini dei ragazzi (Teresa con i capelli biondi appoggiati sul finestrino della sua Suzuki e Trifone con il viso coperto di sangue seduto sul lato passeggero) sono state proiettate prima della deposizione del capitano Mauro Maronese, all’epoca comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri di Pordenone, del medico legale Giovanni Del Ben, e dell’insegnante di yoga che trovò i due ragazzi morti nella loro auto.

Le immagini sono state utilizzate da testi e periti per indicare i punti in cui sono stati trovati i sei bossoli e per spiegare i motivi per cui l’ipotesi iniziale di omicidio-suicidio su cui si erano avviate le indagini è mutata in quella di omicidio. In aula, al fianco dei suoi legali, c’è Giosuè Ruotolo, che ha fatto il suo ingresso in aula rivolgendo un cenno di saluto al padre, anch’egli presente in aula.