Truffe a Vibo Valentia: 23 Bed&Breakfast mai realizzati. Coinvolte 63 persone

Pubblicato il 12 Aprile 2012 - 16:15 OLTRE 6 MESI FA

VIBO VALENTIA, 12 APR – Percepiti illecitamente un milione e trecento mila euro per l'approntamento di 23 Bed & Breakfast mai realizzati,coinvolte 63 persone e sottoposti sequestro conti correnti bancari e postali, depositi titoli, autovetture, appartamenti e ville, per l'importo di oltre un milione di euro: questo il compendio di un'operazione dei finanzieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia, nella cui giurisdizione insistono localita' turistiche di fama internazionale quali Tropea, Capo Vaticano e la Costa degli Dei.

Dopo un'attivita' investigativa, avviata per monitorare l'erogazione di Fondi Europei e Regionali destinati a finanziare strutture alberghiere, riconducibili alla formula internazionale del ''BED AND BREAKFAST'', per il rilancio del turismo in Calabria, la Finanza ha individuato e denunciato alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia 63 persone responsabili, a vario titolo, di truffa aggravata, falsita' in atti, malversazione ai danni della Comunita' Europea, mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti; tutti reati consumati al fine di percepire indebitamente denaro pubblico a discapito della collettivita'.

I progetti approvati, del valore complessivo di oltre 2 mln di euro, di cui ben 1.300.000 a carico della Comunita' Europea, prevedevano l'avviamento di 23 strutture ricettive che avrebbero sicuramente costituito valido sostegno al turismo, soprattutto per quello giovanile all'insegna del cosiddetto low cost. L'attivita' di indagine e di ricostruzione analitica dei flussi finanziari ha permesso di scoprire un utilizzo distorto e volto ai propri personali interessi, da parte dei soggetti percettori del denaro pubblico. Infatti il fine ultimo delle richieste di finanziamento non e' stata l'apertura di B.& B., ma l'accaparramento di denaro stanziato dalla Comunita' Europea ed assegnato alla Regione Calabria, speso poi per l'effettuazione di ristrutturazione, ampliamento ed arredamento di abitazioni ad uso esclusivamente privato se non addirittura, come ipotizzato dai finanzieri, per regalare mobili e televisori, a parenti o amici, in occasione di matrimoni o altre ricorrenze.

Circostanza questa – annotano i finanzieri – ancora piu' grave in un territorio come quello calabrese, ove i finanziamenti al turismo dovrebbero permettere alla Regione un importante rilancio economico e dove, invece, c'e' chi si appropria di risorse pubbliche per fini meramente privati, impedendo altresi', a chi realmente vorrebbe investire sulla propria terra, di accedere alle risorse stanziate.

Tra i 63 responsabili denunciati all'Autorita' Giudiziaria, sono annoverati, quali complici, i Collaudatori delle strutture, i titolari di 20 aziende fornitrici, nonche' due Funzionari Pubblici della Regione Calabria, per reati che vanno dalla Truffa Aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, alla Malversazione a danno della Comunita' Europea, dalla Falsita' ideologica commessa da privato in atto pubblico alla Falsita' in scrittura privata e alla Falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, fino alla Dichiarazione fraudolenta mediante l'uso e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. Su disposizione dell'Autorita' Giudiziaria si e' provveduto ad effettuare sequestri per equivalente di beni mobili, immobili, conti correnti bancari e/o postali, depositi di somme o titoli e libretti di risparmio, fino al raggiungimento dell'importo complessivo delle truffe scoperte.