Madre si procura aborto e uccide il feto per in cassare soldi assicurazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Gennaio 2015 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA
Truffe: provocata morte nascituro in falso incidente. 7 arresti a Cosenza

Truffe: provocata morte nascituro in falso incidente. 7 arresti a Cosenza

ROMA – Una donna incinta fece morire il feto che aveva in grembo appositamente per incassare i soldi dell’assicurazione. Per questo e altre presunte truffe 7 persone sono state arrestate a Cosenza. Secondo l’accusa i responsabili hanno provocato un incidente che ha coinvolto una donna incinta: la donna, secondo l’accusa, andò in ospedale ma il feto non fu curato adeguatamente e morì. Tutto per ottenere un risarcimento molto elevato. La macabra scoperta è stata fatta nell’ambito di un’indagine su una serie di presunte truffe ad assicurazioni per falsi incidenti stradali.

Spiega Giulia Veltri su La Stampa:

E ’ stato accertato che una donna di 37 anni, tra la 24 e 28 settimana di gestazione, con il concorso di due medici di Corigliano ha simulato un incidente stradale, provocando la morte del bimbo che aveva in grembo, per conseguire il risarcimento del danno. Nonostante la partoriente, infatti, era indotta al parto prematuro, il feto era nato vivo ed era stato deliberatamente privato di ogni necessaria assistenza utile per la sua sopravvivenza, causandone così la morte.

Delle sette persone nei confronti delle quali sono state emesse le misure cautelari, nell’ambito dell’operazione della Polizia di Stato e della Guardia di finanza di Cosenza, denominata ‘Medical market‘, quattro sono state poste agli arresti domiciliari, due hanno ricevuto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un’altra, che è un avvocato, la sospensione dalla professione forense. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di omicidio volontario, falso ideologico e materiale in atto pubblico, corruzione, peculato, frode e truffa ai danni dello Stato.

Sono complessivamente 144 le persone, alle quali sono stati notificati altrettanti avvisi di garanzia, coinvolte nell’indagine ‘Medical market’. La truffa di cui si sarebbero resi responsabili gli indagati, secondo quanto riferito dagli investigatori, ammonta complessivamente a due milioni di euro.