RIMINI – Un altro stupro sconvolge il litorale di Rimini. Una turista danese di 26 anni sarebbe stata violentata domenica all’alba da un 37enne venditore ambulante di rose originario del Bangladesh. Nel giro di 24 ore, i Carabinieri lo hanno individuato e arrestato. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play].
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine era stato già denunciato tre volte per presunti stupri: due nei confronti di maggiorenni una nei confronti di una minorenne.
Nella notte, tra domenica e lunedì è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di violenza sessuale. Il gip lo ha convalidato.
Stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, alle 5.30 di domenica scorsa l’uomo avrebbe notato la donna camminare da sola, su viale Regina Margherita, in direzione del proprio albergo. Dopo averle fatto qualche complimento, mentre era in sella ad una bicicletta, il 37enne si è avvicinato alla giovane aggredendola, prima di fuggire, inforcando nuovamente la bici, dinanzi alle urla della ragazza.
La turista, in stato di choc, si è poi rifugiata in un bar dove ha chiesto aiuto: sul posto è arrivata subito una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Rimini. I militari – sebbene la giovane abbia rifiutato il ricovero medico riservandosi di formalizzare in un secondo momento la denuncia – hanno avviato le ricerche, acquisendo dalla vittima la prima descrizione dell’aggressore e raccogliendo le testimonianze di un avventore del bar che aveva assistito a parte della violenza.
Le indagini, dirette dal sostituto Procuratore Davide Ercolani, si sono quindi immediatamente focalizzate su un bengalese, già noto alle forze dell’ordine in quanto già resosi responsabile di analoghi reati negli scorsi anni e che è solito frequentare la zona per vendere fiori finti. L’ipotesi prospettata dai militari dell’Arma è stata corroborata dalla testimonianza del barista che aveva soccorso la giovane il quale ha confermato di aver visto più volte il bengalese aggirarsi in zona infastidendo anche gli avventori del proprio locale.
Nel corso della notte di lunedì, i militari hanno rintracciato proprio in viale Regina Margherita l’uomo, riconosciuto senza ombra di dubbio dalla vittima.
L’Amministrazione comunale di Rimini ha espresso “la propria totale solidarietà e vicinanza nei confronti della vittima”, non senza polemiche. “Non possiamo – si legge in un comunicato – di fronte a questo nuovo gravissimo fatto, lette le prime notizie sull’episodio, non aggiungere una domanda: come mai girava libero e indisturbato un cittadino straniero che a proprio carico pare avesse più di un precedente riguardo violenze verso le donne e perché, se così fosse, non era in carcere?”.
La nota del Comune di Rimini è durissima: “Si fa da tempo, subito dopo fatti traumatici, un gran parlare in Italia di inflessibilità e di pene più severe per chi compie questi reati crudeli e vigliacchi e poi si scopre che chi ha commesso per ben tre volte reati analoghi se ne gira indisturbato per le nostre città. Crediamo che a questa domanda non si ci debba sottrarre. Lo chiede la comunità riminese che – viene osservato – condivide l’indignazione che è duplice: sia perché questo criminale fosse ancora a piede libero, sia perché non fosse fuori dall’Italia”.
Quindi, conclude la nota, “il Comune di Rimini di fronte a questa barbarie conferma che manterrà così come avvenuto anche recentemente e così avverrà anche in questo caso, una posizione ferma e rigorosa di fronte a ogni episodio di violenza nei confronti delle donne impegnando l’istituzione nella costituzione di parte civile nei procedimenti giudiziari a carico dei responsabili”.