Turista morta a Focene (Roma): accusano il 118 di non parlare inglese, ma la Regione pubblica gli audio

Turista morta a Focene (Roma). La denuncia: "Al 118 non parlavano inglese, domande con Google Translate". Giallo sugli audio. La Regione replica: "La telefonata è stata gestita correttamente".

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Aprile 2022 - 16:47| Aggiornato il 5 Aprile 2022 OLTRE 6 MESI FA
Turista morta a Focene

Turista morta a Focene (Roma): “Al 118 non parlavano inglese, domande con Google Translate”. Giallo sugli audio (foto Facebook)

Morta perchè l’operatore del 118 non parlava inglese. E’ la denuncia, su Repubblica, del compagno di Janna Gommelt, una turista tedesca di 25 anni. La giovane, il 20 gennaio scorso si è accasciata a Focene centro del litorale romano che fa parte del comune di Fiumicino. La ragazza era in viaggio in camper con Michael Douglas, il suo compagno irlandese di 34 anni, ed è deceduta per un malore.

Michael ha chiamato il 118 ed ha dichiarato che l’operatore non parlava inglese. Ha anche dichiarato che l’ambulanza sarebbe arrivata nel camping in cui si trovava circa 43 minuti dopo. Per questa ragione, la famiglia della Gommelt ha deciso di sporgere denuncia. 

La Regione Lazio ha però pubblicato gli audio in cui si sente che la telefonata è stata correttamente gestita in inglese dall’operatore di turno.

L’indagine per istigazione al suicidio

La Procura di Civitavecchia ha avviato un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. Atto dovuto, deciso anche per poter far effettuare un’autopsia sul corpo della giovane.

Ora però sono passati 74 giorni e la famiglia non riesce ancora ad avere indietro le spoglie della 25enne. Non si conosce la causa del decesso a livello ufficiale, sebbene si presuma un arresto cardicircolatorio.

“Sono passati oltre 70 giorni e la famiglia di Janna Gommelt non ha ancora saputo per quale motivo è venuta a mancare la donna. Non mi è mai capitata una situazione del genere”. A dirlo è Manuele Piccioni, il legale italiano che segue la vicenda per la famiglia Gommelt.

L’avvocato ha dichiarato anche che il nome della giovane, sui documenti ufficiali è stato sbagliato.  L’autopsia è stata effetuata il 26 gennaio, scrive Repubblica. A metà febbraio è stata autorizzata anche la cremazione che verrà fatta domani, martedì 5 aprile. Manca però ancora la relazione del medico legale. 

Turista tedesca muore per un malore, il compagno aveva chiamato il 118

Tornando alla vicenda, la Regione Lazio è stata chiamata in causa ed ha smentito la circostanza diffondendo l’audio della telefonata giunta al 118 il 20 gennaio scorso alle 15.39. La chiamata “è subito gestita correttamente in lingua inglese. L’intervento è stato geolocalizzato con le coordinate di latitudine e longitudine”. Le telefonate, in realtà sono state due. E secondo il giovane, la Regione Lazio avrebbe tagliato l’audio. 

Il 118 ha riferito con una nota che non c’è stato nessun problema con la lingua inglese e che l’ambulanza è arrivata in 18 minuti senza trovare nessuno. Michael Douglas, il fidanzato della turista deceduta, avrebbe infatti deciso di muoversi autonomamente. 

Il compagno della turista morta: “Gli operatori del 118 non parlavano inglese” 

Il 34enne ha denunciato ritardi parlando di 43 minuti di attesa. Come se non bastasse ha detto che “gli operatori del 118 non parlavano inglese”. La direzione di Ares 118 ha risposto precisando in una nota che “la chiamata è stata passata in centrale operativa 118 da parte del NUE 112 alle ore 15.41 (e i due minuti di audio integrali senza tagli sono stati resi disponibili dalla Centrale operativa del 112), con l’attivazione contestuale del servizio di interpretariato. Il personale di centrale ha dunque risposto alla chiamata dell’utente con l’interprete già in linea”.

Da quello che si sente nell’audio allegato in fondo all’articolo, l’operatore sembra parlare inglese in modo fluente. Il ragazzo ha però tutta un’altra versione riportata da Repubblica: “Mi hanno subito messo in attesa per trovare un un operatore in grado di parlare inglese. Poi, sempre faticando nelle comunicazioni, mi è stato detto di tenere acceso il gps così che l’ambulanza ci potesse trovare”. 

Secondo la versione del 34enne, i soccorsi non sarebbero arrivati sul posto. E così l’uomo ha deciso di telefonare nuovamente al numero d’emergenza attendendo altri 10 lunghi minuti. A questo punto è stato Michael a mettersi alla guida del suo Ford Transit cominciando a “suonare il clacson come un matto” fino a trovare i sanitari del 118 a quattro isolati di distanza mentre pattugliavano la spiaggia. Forse si erano persi.

La direzione di Ares 118 spiega la sua versione: “Dai tabulati in nostro possesso risulta che, dalla fine della chiamata all’arrivo sul posto di ambulanza e automedica, sono trascorsi 18 minuti. I mezzi sono stati correttamente inviati dove l’utente aveva riferito di trovarsi ma, all’arrivo sul posto, le equipe sanitarie non hanno trovato nessuno, dal momento che l’uomo aveva deciso autonomamente di spostarsi”.

“Interrogato dai Carabinieri con Google Translate”

E’ qui che la donna viene caricata in ambulanza alla volta dell’ospedale Grassi di Ostia. In ospedale, Douglas viene accolto da 4 Carabinieri all’ingresso del Pronto Soccorso. In quel momento capisce che Janna è già morta e viene interrogato come prevede la prassi. “Mi hanno interrogato per 6 ore con Google Translate – ricorda Douglas – . Non mi hanno mai fatto parlare con un medico o un infermiere per sapere cosa fosse successo. Poi, alle 10,30 di sera, è arrivato il furgone che l’ha portata in obitorio”.

“La Regione ha tagliato l’audio”

La Direzione Salute della Regione Lazio ha spiegato che “il triage telefonico è stato particolarmente approfondito.  Il personale di centrale ha dunque risposto alla chiamata dell’utente con l’interprete già in linea”. Michael però non ci sta e, sempre secondo quanto riporta Repubblica, ha denunciato il taglio dell’audio: “La Regione ha tagliato l’audio. Risentirlo mi ha spezzato il cuore”. 

A seguire l’audio reso pubblico dalla Regione Lazio: